Siamo fortunati.
Non è ancora morto. Anzi, ieri stava meglio, oggi vedremo…
Quasi ogni giorno vado in ospedale, gli tengo compagnia per un po’, cerco un dottore a cui chiedere come sta, ma non trovo nessuno. Pochi vanno ancora a fargli visita e meno ancora si occupano di lui da quando ha cominciato a star male e poi da quando gli hanno detto che non c’era speranza, ma contrariamente a quanto ci si aspetta da anni, lui è ancora vivo e resiste.
Ogni volta che lo vedo ancora lì tiro un sospiro di sollievo.
Ieri era in camicia da notte e sopra indossava la sua vestaglia da camera rosa piena di pallini per le ore passate seduto sul letto o sulla poltrona accanto alla finestra e con qualche sforacchiatura dovuta alla cenere delle sigarette, quando ancora fumava. Ora fortunatamente non lo fa più. Ha smesso da quando gli ho detto che era a causa della puzza di fumo in cui era sempre avvolto che la gente lo lasciava da parte… naturalmente non so se sia vero e non lo sa nemmeno lui, però gli ho messo la pulce nell’orecchio e lui ha detto da puntiglioso qual è: ‘vediamo se hai ragione’. Aveva anche un paio di buffe ciabatte sformate simili a polpette e i capelli grigi più spettinati del solito. Ma sembrava in miglior salute. Come di chi sto parlando?
Del vecchio signor Congiuntivo, naturalmente.
A volte ha certi doloretti terribili, al fegato pare, o alla cistifellea. All’inizio li avevano presi per crampi, poi per calcoli. Gli hanno diagnosticato di tutto, lo hanno operato e non hanno trovato nulla e infine gli hanno detto che la morte sarebbe arrivata presto.
Lui allora ha ripreso a mangiare cioccolatini e a bere caffè macchiato… almeno la morte lo troverà soddisfatto, dice.
Non sa cosa sia il suo male, io però ho sempre avuto una mia teoria al riguardo e quando gliel’ho riferita lui è scoppiato a ridere e mi ha detto che ero una sciocca. Eppure più tempo passa più ne son convinta. Secondo me ogni volta che qualcuno non usa il congiuntivo o lo usa in malo modo a lui viene qualche nuovo doloretto. Si stende sul letto con un sospiro finché non gli è passato e poi lancia uno sguardo al giornale, cercando di distrarsi. Nel dubbio, siccome non mi piace vederlo star male, quel signore elegante e distinto dal volto così curioso da non potermi essere antipatico, io ho cercato di imparare a usare il congiuntivo. Vorrei almeno cercare di non essere proprio io a colpirlo mortalmente.
A volte va meglio, a volte peggio, ma credo che dopotutto a lui piaccia restare in quella stanza, tra color che son sospesi. Forse si sente più importante se qualcuno si preoccupa per lui, chissà, o forse più saggio, ma secondo me gli piace solo il panorama che vede dalla sua finestra, lassù all’ultimo piano e quando c’è il sole gli brillano gli occhi.
Io ci sono affezionata, al signor Congiuntivo. A volte è un po’ bisbetico, ma dice qualcosa che nessun altro direbbe… mi piacerebbe che trovasse amici anche altrove e che, una volta cominciato a conoscerlo lo chiamassero in causa là dove serve, così potrebbe uscire dall’ospedale e rendersi utile. Un po’ come il barone Lamberto coi suoi capelli, insomma…
Però ogni giorno ha qualcosa di nuovo; che sia l’artrosi o in quel libro qualcuno ha dimenticato di correggere un refuso? Che siano i calcoli o Giorgino sul suo tema l’ha appena ignorato? Che sia l’emicrania o la professoressa Busillis ha appena detto ai suoi alunni che lui, il congiuntivo, è in fin di vita?
Grazie mille per la fiducia nella moderna medicina, dico io!
Sarò franca, io arricciavo il naso quando gli insegnanti mi dicevano con aria rassegnata e un po’ superiore che il congiuntivo stava morendo e mi sono fatta l’idea che in realtà così lo uccidono loro stessi, con quelle parole, suggerendo ai ragazzi che non ha importanza, dopo tutto, imparare a usarlo, tanto tutti lo dimenticheranno entro breve…
Se glielo dico lui scuote la testa e quando arriva un altro doloretto sopporta in silenzio, con la sua espressione bonaria e il naso aquilino. ‘Succede’, dice con il sorriso dei saggi. ‘All’Ottativo accadde… tanto tempo fa, prima ch’io nascessi. Anche se erano altri tempi’, aggiunge. Ma io m’incaponisco e continuo ad andare a trovarlo e ad interpellarlo, se posso. Come un anziano e simpatico vecchietto. Lui dice che nell’ostinarmi così sono un po’ rivoluzionaria, che il mondo non lo cambia una persona sola. Però io ci provo… un mondo senza congiuntivo sarebbe più cupo e triste. Per caso non è che andrebbe anche a voi di andare a trovarlo, qualche volta? Bè, se lo fate non scordate i cioccolatini.
Quelli alla crema sono i suoi preferiti.
😀 😀 😀
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