Bene, comincia un anno nuovo e voi direte βanno nuovo, vita nuovaβ ma io sono riemersa solo adesso da una cosa βvecchiaβ. Una zuppa di parole che bolliva da un poβ e che ormai Γ¨ quasi pronta: la revisione delle bozze dellβultimo volume delle avventure di Cornelia&Co.
So che non tutti voi la conoscete, e che molti hanno letto solo la Scacchiera, ma molti invece aspettavano la fine di questa storia da un poβ, cosΓ¬ eccoci al punto. La zuppa Γ¨ quasi pronta! In primavera dovrebbe essere in tavola (quando saprΓ² esattamente la data ve lo dirΓ², non temete), ergo spero proprio che il sapore della suddetta sarΓ di vostro gradimento! Vi rivelo, anzi, il titolo in βanteprimaβ, che sarΓ …
Cronache della Valle Nascosta β Il Fuoco del Drago
Phiu… ah… che strano perΓ²…
GiΓ , altre volte vi ho detto del bislacco effetto che fa a chi ha raccontato una storia il correggere le bozze. Questo, per chi di voi si Γ¨ misurato o si misura con la sperimentazione scrittoria, sarΓ ovvio perchΓ© in effetti una seria revisione delle bozze inizia molto prima che il testo sfiori anche lontanamente un editor professionista (nel senso che lβautore lavora cosΓ¬ tanto sul testo da non poterne seriamente piΓΉ e poi lo spedisce quasi sempre solo perchΓ© non ha piΓΉ tempo o perchΓ© alla 131Β° lettura non vede piΓΉ nulla e il suo cervello va in modalitΓ βautocorrezioneβΒ , quindi ha bisogno di qualcuno che, non avendo ancora assaggiato la zuppa gli dica se cβΓ¨ qualcosa che non va ma soprattutto cosa e dove). Detto ciΓ²… la revisione che si fa da soli Γ¨ una faccenda, quella che si fa con gli specialisti Γ¨ tutta unβaltra ed entrambe sono passaggi piΓΉ che necessari.
Come se non bastasse, il lavoro Γ¨ ancora piΓΉ complicato quando si tratta del volume finale di una serie… perchΓ© i lettori, tutti quelli a cui Γ¨ piaciuta fino ad allora, quantomeno, hanno ormai delle aspettative, che lo sappiano o meno. E anche chi racconta la storia ne ha. Oh, non nel senso del pubblico – anche se si preferirebbe essere sempre graditi a tutti non si puΓ² certo pretendere una cosa simile! – ma nei confronti della propria storia. Che io sappia, anche se forse non lo riconoscerebbero mai di fronte a voi (e magari non gli credereste neppure), gli autori sono i primi e piΓΉ terribili critici delle proprie opere… Insomma, la fine del lavoro Γ¨ il punto in cui devono venire a patti con ciΓ² che hanno prodotto. Che non sempre (quasi mai anzi, garantito) Γ¨ esattamente proprio come lo avevano pensato allβinizio. In questa ottica lβultimo volume Γ¨ piΓΉ complesso degli altri perchΓ© non avrai piΓΉ modo di dire: βnon ho abbastanza spazio per questo, adesso, quindi lo taglio e lo metterΓ² nel prossimo libroβ…
Ergo: rivedere le bozze, per quanto semplice alla fine possa rivelarsi, si dimostra un lavoro terribilmente intricato in cui si devono cercare come cani da tartufo gli errori che si sono messi nella storia, non quelli ovvi ma quelli sotterranei e piΓΉ pericolosi – il diavolo si annida nei dettagli…. – e che ci sono sfuggiti, si devono chiarire le inesattezze, essere certi di aver spiegato le cose rimaste a metΓ e cosΓ¬ via… nonchΓ© togliere ripetizioni e βorroriβ di stampa. Insomma, tutto alla fine dovrΓ essere chiarito e la zuppa di parole dovrΓ aver guadagnato il suo sapore tipico, che piaccia o no.
Almeno per cercare di evitare che somigli alla famosissima βsolita zuppaβ!
Quanto al resto, mentre riprendo fiato, vi confesso che nel frattempo ci sono giΓ altre zuppe a diverso livello di cottura, anzi vado a rimescolarle per essere certa che non si attacchino al fondo della pentola… quindi incrocio le dita e spero che, intanto, questa sia di vostro gradimento…
A presto!
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