Tragi-commedia in cinque scene

Dunque, per partire con brio nell’anno 2011, ancora nuovo di zecca e che è il secondo di vita di questo angoletto di virtuale carta straccia, vorrei dedicarmi al teatro. Surreale ovviamente, sebbene assai più reale di quanto vi aspettereste (o potreste desiderare)… ora non fate quella faccia, sarà cosa breve. Brevissima anzi!

Ma vado subito a incominciare perché chi prima inizia prima finisce

 

Tragi-commedia in Cinque Scene.

Personaggi

GIOVANE DONNA DAI LUNGHI CAPELLI, GIOVANE DONNA DAI CORTI CAPELLI, BAMBINA PERSPICACE, MAMMA ANCORA PIU’ PERSPICACE, IGNARO E MESTO ASCOLTATORE (ammutolito)

Luogo

UN TRENO SEMIDESERTO (all’alzarsi del sipario il treno sferraglia sugli scambi)

Scena I: Sugli Animali

GIOVANE DONNA DAI LUNGHI CAPELLI (guardando pensosamente fuori dal finestrino): Dunque, aspetta… e le chiocce? Che differenza c’è tra chioccia e gallina?

GIOVANE DONNA DAI CORTI CAPELLI (sorridendo sagacemente): Ma che domande… le uova le fanno le galline mentre le chiocce fanno i pulcini!

Sipario.

Scena II:  Sulle Stazioni

GIOVANE DONNA DAI CORTI CAPELLI (sospirando poeticamente): Ah, che bella Venezia! Meravigliosa, non vedo l’ora di esserci… (poi guarda il biglietto, confusa) Ma per cosa starà S.L.?

GIOVANE DONNA DAI LUNGHI CAPELLI (stupita e quasi contrariata): S. L.?

GIOVANE DONNA DAI CORTI CAPELLI: Sì, sta scritto qui, proprio sul biglietto, Venezia S.L.

GIOVANE DONNA DAI LUNGHI CAPELLI (guardando il biglietto): Oh, quello! Vuol dire Sulla Laguna!

Sipario.

Scena III: Di Nuovo Sugli Animali

GIOVANE DONNA DAI LUNGHI CAPELLI (grattandosi il naso): Ma siamo sicuri che nelle corride ci sono proprio solo i tori e non anche le mucche…? Insomma, come si fa a saperlo?

GIOVANE DONNA DAI CORTI CAPELLI (fa schioccare le labbra e riflette un istante): Bè… perché hanno le corna, no?

Sipario.

Scena IV: Sulle Sessioni d’Esame

BAMBINA PERSPICACE (discutendo dell’origine di alcune parole, con aria petulante): Ma no mamma… non è possibile!

MAMMA ANCORA PIÙ PERSPICACE (sorridendo bonaria): Ma sì. Si dice sessione d’esame, non sezione. Sezione è quando si taglia qualcosa, sessione invece… (riflette un lungo istante, alquanto imbarazzata. Il silenzio si protrae)

BAMBINA PERSPICACE: Io dico di no… Sessione ha a che fare con sesso, no?

Sipario.

Scena V: Ancora Animali (problemi epocali)

GIOVANE DONNA DAI CORTI CAPELLI (dopo un passaggio in galleria): …ma il maschio della foca come si chiama?

GIOVANE DONNA DAI LUNGHI CAPELLI (profondamente seria): Perché, la femmina del pinguino allora?

(si guardano per un lungo momento di accorato silenzio. Il quesito senza risposta non le farà dormire)

Sipario.

(Fine della Tragi-commedia. Applausi, fischi e pomodori in quantità…)

A questo punto non saprei cos’altro aggiungere se non che, forse, come diceva un mio collega all’università (fortunatamente ridendo, lui): solo le donne hanno le ginocchia perché gli uomini hanno i ginocchi, mentre gli occhi e i capelli sono puramente un optional maschile infatti è risaputo che le donne hanno occhie e capelle!!!

Bè, come promesso ho finito; grazie ad Aramis per alcuni spunti da viaggiatore (gli altri, ahimé, son del tutto personali…) e alla prossima!

17 risposte a “Tragi-commedia in cinque scene”

  1. Che dire? Sono commuossa 😉
    Se non le avessi sentite personalmente, direi che “non è possibbile!” e mi metterei le mane nelle capelle..stando attenta a non rompere le occhiale!
    A volte la realtà supera abbondantemente l’immaginazione, ringrazio Trenitalia che permette di constatarlo sempre…in tutti i modi possibili!

  2. Be’.. che dire.. gente perspicace, senz’altro.. ho trovato particolarmente brillante quella su Venezia..
    Comunque, di simili scenette se ne possono ascoltare di continuo, sui treni ed anche non, ma in effetti il treno (come la metropolitana, il bus e tutti gli altri mezzi) si presta abbastanza, dato che tu sei lì sola soletta, seduta tranquilla sul tuo sedile, e non puoi fare a meno di ascoltare simili domande epocali e le loro squisite risposte, che in effetti vanno spesso ad accanirsi sui poveri animali.
    Anche io, comunque, sommando quelle ascoltate in prima persona e quelle raccontate da mia mamma che viaggia tutti i giorni, ho raccolto una buona quantità di queste simpatiche scenette. Una delle più recenti:

    Si discute sulla Fede con la F maiuscola (purtroppo, anche qui sono due donne le protagoniste, ma assicuro che pure gli uomini non sono da meno).
    Donna 1: Ad esempio, il Natale..
    Donna 2: Eh.. già.. il Natale. Il significato vero del Natale si sta ormai smarrendo.
    Donna 1 (leggermente indispettita): Be’, in tutta sincertà, io non sono molto cattolica. Ad esempio, il Natale non mi fa riflettere sulla morte di Cristo, ma.. (e qui comuncia con i conflitti esistenziali).

    =) Non commento.
    A presto

  3. Ok io mi faccio un ora e mezzo di treno, e se ne sentono davvero di tutti i colori..
    una volta mi è capitato di aprire la porta dal lato sbagliato, e un signore ha inziato un lungo monologo su come i giovani non siano capaci di far nulla, le uniche che gli prestavano attenzione erano due vecchie vedove che avevano parlato per più di mezzora su quale fiore stesse meglio sulla tomba del rispettivo marito…O.o
    Questa cosa mi ha segnato nel profondo…

  4. @Aramis: Ah, non piangere, via… e pensa che, anche di quelle che ho sentito io, ho dovuto fare una scelta… ehm…

    @Mimmi: Si potrebbe quasi dire che si sentono più donne dire sciocchezze simili perchè parlano di più, ma mica è vero! Ci sono uomini chiacchieronissimi e donne iper-silenziose… il punto forse è più sulla popolazione media che fruisce di treni, bus, metropolitane… e il fatto che in viaggio da soli si tende a origliare conversazioni.
    Ma poi le sciocchezze sono universali e la scempiaggine è equamente distribuita! Io sono per la parità, anche in questo caso!!! 😀
    Capita a tutti di dire sciocchezze a volte, comunque non ci manca altro che senta due quarantenni che fanno teorie su come il latte si materializzi (mistero misteriosissimo!) in frigorifero e siamo a posto! Non dico di vivere in una fattoria, ma almeno un documentario di Quark l’avranno mai visto? 🙄

    @Ishimaru: Bè, quanto a questi giovani… che non sono capaci di fare nullapensano solo a divertirsi e non si accontentano mainon hanno rispetto ecc ecc ecc… è uno degli argomenti più in voga, temo, passata una certa età. Probabilmente diventeremo così anche noi… e cominceremo con… ai nostri tempi era diverso… per finire anche a dire che… non c’è più la mezza stagione o… che orribile composizione floreale sulla tomba del tale, davvero di pessimo gusto! Ma anche qui sono per la parità tra giovani e vecchi, mezze stagioni e stagioni intere, bisbetici e non e così via… per giove! 😉

  5. wow…hm…carino 🙂
    è bellissima quella tra mamma e figlia…ma come ti sono venute in mente? come puoi dire “angoletto di vita di carta straccia”? non è carta straccia..io lo reputo piu un papiro 😀

  6. La cosa assurda è proprio che non mi sono ‘venute in mente’ ma le ho raccolte, con le mie proprie orecchie e le orecchie di amici, da VERI viaggi in treno! La realtà supera la fantasia!
    Ho solo dovuto dar loro una forma flash… il resto è ‘real’, non fantasy e nemmeno fantascienza, eh eh! si potrebbe dire purtroppo o passiamo da presuntuosi? 😉

    PS: non ho detto angoletto di vita di carta straccia… ho solo detto angoletto (su rete) di carta straccia… 😀 Povera vita, non mi permetterei mai!

  7. Pero Miki e propio bella questa tragi-commedia.
    io in un viaggio in treno ero in cabina con 2 suore!
    e da quel momento non mi e capitato nientaltro di interessante in treno.

  8. 🙂 scusa x l’errore!

  9. @Giada: Figurati! 😉

    @Dragologo: Bè, con due suore nello scompartimento avrai avuto un viaggio tranquillo! Che bellezza! Per questo in treno è sempre meglio portarsi un libro, la musica o… bè, anche il cubo di rubik!

  10. Un viaggio con uno dei tuoi libri o con la mia musica(visto che per me musica e libri non vanno daccordo) sarebbe un bel viaggio invece il cubo di rubik lo butterei giu dal finestrino!

  11. GIOVANE RAGAZZA VENEZIANA: (Guardando male la GIOVANE RAGAZZA CON DAI CORTI CAPELLI) Tu a Venezia non ci metti piede, che poi mi fermi alla stazione chiedendomi dove si prende l’Autobus per andare a San Marco! (Se ne va con stile a prendere il vaporetto)

    Ehm… Coff v.v
    Buona seraaaaa! (Anche se ormai è notte owò)
    Un saltino qui dovevo proprio farcelo perché era da un po’ che non rompevo le scatole e dopo il Santa Laguna non ho potuto fare a meno di sentirmi chiamata in causa xD
    A prescindere dal fatto che ne ho sentite anche di peggio dagli amici che abitano in “terra ferma” (tzk!). Come ad esempio “Ma come ci vanno le macchine, con l’acqua alta?” <- Citazione ingentilita in italiano, dal "romanesco burino"
    Oppure… "Ma sopra i ponti le macchine non si incastrano?" <- questa invece viene da un Bresciano xD

    La bambina comunque è stata geniale v_v"
    Ho una cugina di sei anni che è da così a peggio :S

    Va bene, delirio a parte…
    Sono passata per farti gli auguri di BUON ANNO! Omedeto gosai masu! ^^

    **Fugge prima di prendersi lei le pomodorate addosso**

    Kià

  12. @Chiara: ‘Ma sopra i ponti le macchine non si incastrano?’ mi piace particolarmente, in effetti… 😀 Ma nessuno ha mai pensato ancora alle gondole su ruota? Strano… o le gondole-aliante, bah, sto straparlando…
    Non sai quante se ne sentono su Firenze dai turisti (e non)… ma dopo tutto è la parte divertente, quindi non lamentiamoci troppo!!!
    Auguroni anche a te!

    @Dragologo: Bè, a me piace fare l’enigmistica, ma è questione di gusti! Pensa un po’…

  13. Beh, se può consolare Ligabue ha pensato alle gondole fluttuanti nell’aria su “piccola stella senza cielo” o.ò
    Peccato che anche Venezia, anziché essere sott’acqua come tutti si aspettano ccada prima o poi, fluttuava bellamente su palafitte O.ò

    E’ comunque avanti lui u_ù

  14. Però GIOVANE DONNA DAI CORTI CAPELLI invita a riflettere sulla valenza che diamo alla parola ‘chioccia’, rispetto a quello che diamo alla parola ‘gallina’.

    “Guarda quella madre, com’è protettiva con i suoi pargoli. È proprio una GALLINA!!!”

    Non suona bene, vero? E proviamo nell’altro senso:

    Al mercato: “mi scusi, ha una dozzina di uova di CHIOCCIA fresche?”
    😕

    L’animale è lo stesso, e certo, i pulcini nascono dalle uova. Però mi schiero con CORTI CAPELLI, la chioccia è più materna della volgare gallina!
    Ha!

  15. P.S.: dal dizionario Sabatini-Coletti

    chioccia [chiòc-cia] s.f. (pl. -ce) 1 Gallina quando cova o ha i pulcini

    Go CORTI CAPE !!!
    😉 ;P

  16. Hahaha! 😀
    Però noto una contraddizione tra il SC e la fanciulla suddetta… quando cova, una chioccia, cosa cova…? Le uova, naturalmente!!! Ma non erano di spettanza della gallina…? Quindi, filosoficamente(ehm) parlando, la sua deduzione come va letta?
    Insomma, il suo ‘le chiocce fanno i pulcini’ sembra suggerire più che producano direttamente pulcini. Ma a questo punto mi sorge spontanea la domanda: come?
    Per gemmazione? 😆

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