A che punto è la nuova partita?
Lo so! Avevo promesso aggiornamenti e così alla fine eccoli qui. Bè la suddetta partita continua… continua perché il secondo libro è finito e dato che, raffreddore ciclopico a parte, ho mosso le mie pedine, in questi giorni sto osservando il gioco, pensando ai dettagli su come proseguirà. Il diavolo, dicono, si annida nei dettagli, quindi…
In tutta sincerità posso dirvi che il secondo volume è, salvo normali correzioni obbligatorie, pronto; è grasso e grosso e forse (sic) ancor più lo sarà il terzo perché la strategia che era sotterranea nel primo e che comincia a intravedersi nel secondo diventerà la padrona del terzo libro. Sempre che io sia riuscita a trasmettere l’idea che volevo, il che non è mai semplice…
Naturalmente il lavoro è venuto diverso da quello che pensavo inizialmente ma questa è la norma per me quindi non sono troppo stupita. Spero però che piacerà anche ai lettori de ‘La Scacchiera Nera’! So che vorreste degli anticipi di trama, ma preferisco come sapete non darne mai… anche perché non saprei che dirvi senza scoprire qualcosa che è meglio scopriate leggendo!!!!
Però non posso lasciarvi a bocca asciutta e, siccome per scrivere ho usato degli schizzi geografici fatti su misura, penso proprio che non appena riuscirò a finire una bella mappa del secondo volume la metterò qui sul blog… magari a fettine… In realtà ho sentito ultimamente molte opinioni a proposito delle mappe nei libri fantasy e devo riconoscere che, anche se in alcuni casi sono veritiere, in molte di quelle opinioni mi è parso di intravedere anche una gran condiscendenza.
Si parla con estrema facilità dei loro difetti: mappe con termini in ugrofinnico, mappe trasandate, mappe tristi e inutili. Bè, in quei casi posso essere d’accordo. Una mappa in un libro è un ‘di più’ e se la si inserisce deve essere una bella mappa e avere i suoi perché, persino i nomi pseudo-ugrofinnici se ci sono devono avere i loro perché (ma in quel caso anche i lettori devono aver voglia di leggere in proposito)… ma ancora ricordo con enorme piacere i pomeriggi passati sulle carte di tolkieniana memoria e quelli passati a disegnare mappe di assurdi e inesistenti tesori quando ero ragazzina. Per cui sarà irrazionale e irragionevole ma a me le mappe (coi loro limiti, non si parla di carte topografiche dell’IGM) piacciono e per alcuni fantasy, anche se non per tutti, le trovo necessarie. Per di più all’autore servono se vuol dare un nord e un sud coerenti alla storia… io ho una sorta di orrenda mappa anche per la galassia in cui ambiento le mie storie fantascientifiche, tanto per non perdere il filo (anche se dovrebbe essere tridimensionale e non può, così mi devo arrangiare…) ma forse per la Scacchiera e per i suoi lettori non è necessaria.
Di certo non lo era nel primo libro e si può farne a meno anche nel secondo tuttavia se tra voi ci sono dei ‘passionisti’ forse la gradiranno se la troveranno almeno qui, anche perché ho cianciato di mappe qui e là ma non ho inserito nemmeno un esempio. Nel frattempo, mentre ci lavoro come un vecchio amanuense, macchiandomi di china le dita prima di trasferire il tutto al piccì, vi lascio con la nuova finta citazione con cui comincia il secondo libro:
Risvegliate la Luce e le Ombre sorgeranno urlando dal loro Abisso
…e spero che rimarrete pronti a fare la vostra mossa per la primavera del nuovo anno, se tutto andrà bene!
😀
PS: …aspetto a dirvi il titolo del libro quando sarò certa di quello che abbiamo scelto in modo certo e definitivo!
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