Probabilmente vi sembrerò noiosa ma siccome in questi giorni sto lavorando a una storia in cui la guerra (una guerra ispirata a quelle antiche) ha una parte decisiva, vorrei ribadire l’importanza di una cosa che anche gli scrittori di fantastico hanno da fare: documentarsi.
E, anche se la cosa passa spesso sotto il nostro naso senza che ce ne accorgiamo, molto accuratamente!
Naturalmente non sto parlando di scrivere un romanzo storico, per cui non sono le date ad essere rilevanti ma lo è qualcosa di ancor più importante, forse, ovvero ‘usi e costumi’. Tutti quei modi di vivere, combattere, commerciare e, perché no, sopravvivere collegati al nostro passato. Anche cose che a noi non sono toccate, come combattere spada in pugno… il modo di farsi guerra in effetti è cambiato nei secoli, insieme agli uomini, e quindi occorre farsi una idea precisa di cosa si vuole dire e come.
Non intendo essere presuntuosa, per carità. Insomma, nonostante la documentazione non so quanto riuscirò ad essere accurata nel comporre il mio ‘quadro fantastico’, tuttavia sono più che certa che il progetto sarebbe del tutto illeggibile se mi fermassi alla pallida descrizione di un bastione o delle spade che cozzano.
Se vuoi raccontare qualcosa di inesistente, d’altra parte, il modo migliore è circondarlo di cose realmente esistite o quanto meno palusibili… le invenzioni appariranno così un po’ più credibili. O almeno io la penso così.
E dunque siete fortunati! Per oggi vi risparmierò altre lungaggini per tornare ad affaccendarmi (e districarmi) tra le informazioni, le storie antiche, le testimonianze e i miei papiri.
Vi lascio però con due versi (in tema) da un poema antico che amo molto, anche se in Italia non è così conosciuto:
“[…]Così tutta la vita
darò battaglia, finché resisterà questa spada,
che già tante altre volte, prima e dopo di allora,
mi ha fatto compagnia[…]” dal Beowulf, a cura di Ludovica Koch, Einaudi.
Alla prossima!
😀
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