Farina, fili & bulbi 2/2

Rieccoci qui! Dov’eravamo rimasti? Ah, sì, in giardino.

Avevate piantato il vostro amato bulbo di tulipano (l’idea), gli avevate dato dato un po’ d’acqua (vi eravate fatti le vostre domande) e vi eravate messi ad aspettare (cercare le risposte)… Già. Come dite?

c) Ma insomma… tutto questo lavoro e non ho ancora iniziato nemmeno a scrivere il libro!!!!

Davvero? Bè, ci vuole pazienza! In effetti a questo punto del lavoro avrete iniziato magari a vedere un germoglio sbucare da terra… o, se siete in cucina, avrete deciso quali ingredienti aggiungere al vostro impasto ma siete ancora ben lontani dal vedere il fiore o mangiare una fetta di torta! C’è ancora molto da fare.

Tra le cose da fare appunto c’è ‘controllare gli ingredienti’. Il famoso controllo di qualità comincia presto, altrimenti è inutile! Se mettete latte scaduto nell’impasto rovinerete anche il resto, per buono che sia. Idem se tessete o cucite con un filo debole, perché il vostro tessuto verrà bucato. E lo stesso accadrà se annaffierete il vostro bulbo con la risciacquatura dei piatti… per evitare questo è opportuno fare piccole ricerche. Nessuno vi obbliga, certo, ma se trascuriamo i dettagli, molto del fascino della storia alla fine svanirà. Quindi al lavoro!

d) A proposito della bestia nera: i misteri della documentazione

Non fate quella faccia. E non ditemi che siccome scrivete fantasy potete mandare le cose a piacimento perché tanto c’è la magia o qualche divinità che sistema tutto. Per favore non fatelo, vi prego! Un deus ex machina ben messo può funzionare ed essere tollerato una volta in una storia, e a volte nemmeno troppo… almeno se volete evitare l’effetto: ‘e arrivò la fata madrina, agitò la bacchetta a mezz’aria, il cattivo fu trasformato in ranocchio, la zucca si ritrasformò in principe e tutti vissero felici e contenti’.

Ora, ‘documentazione’ è un parolone, ne convengo, ma tranquilli! Per lo più non significa che si debba diventare un geologo per parlare della terra o un astronomo per riferirsi al cielo. Fate le cose con misura. La misura prevede che siate consci che anche (e soprattutto) le piccole cose dovranno andare a posto e che sappiate che più insignificante vi apparirà il dettaglio da controllare (Ah, che perdita di tempo!), più è probabile che, se lo sbagliate, tutto stoni e il ‘lettore medio’ vi guardi storto. Risultato: leggete, guardate documentari… insomma, organizzatevi per cercare di approfondire, sempre. Tutto. E, se l’idea vi piace poco perché vi pare di dover studiare e non ne avete voglia, considerate che l’elemento risolutivo a volte viene dalle letture e dalle osservazioni più improbabili perché, proprio mentre vi documentate, il mondo che state creando subirà delle mutazioni rispetto all’idea originale. Nella vostra testa. Mettendo radici. Le mutazioni saranno migliorative, in genere… ma in ogni caso, se scrivete tutto e subito vi incancrenirete sulla vostra posizione iniziale, non riuscirete a fare una buona analisi di quello che ci vuole e quello che non ci vuole e, con molta probabilità, il risultato sarà quel fondale piatto di cui al post precedente…

Ma stavamo dicendo: ‘controllare gli ingredienti’. Bene, farlo significa anche definire la vostra storia per punti. Qui si entra però nel ‘molto soggettivo’. Nel mio caso ad esempio, fisso i punti focali e lascio estrema flessibilità al resto, anche perché se inizialmente avevo pensato di inserire uno scontro in un determinato punto non è detto che quando arrivo a lavorarci quello scontro stia più bene lì dove sta, quindi magari lo sposto, lo cambio o addirittura lo elimino. Anche per le singole scene, insomma, la fretta non aiuta. Certo, magari avete appuntato diligentemente ‘Tizio aggredisce Caio’ su uno dei vostri schemi e lì sembrava stare benissimo, ma questo non significa avere sempre in mente con esattezza quel che accade nel modo in cui è meglio che accada per il libro. Come pure, quando l’avete perfettamente in testa, scriverla di getto può rendere la scena poco incisiva o troppo incisiva rispetto al resto (il che è un male a seconda delle situazioni).

Insomma, per quel che mi riguarda il principio sarebbe: pianti il bulbo, lo innaffi, lo concimi, germoglia, cresce e poi, se sei stato bravo, fiorisce. In mezzo però accadono sempre un sacco di cose. Nello stesso modo in cui, se siete in cucina e impastate accuratamente, dovrete rispettare i tempi di lievitazione, o quelli di cottura in forno (altrimenti il soufflé si affloscia o il pane brucia). E se state tessendo dovrete curare ogni singolo dettaglio prima di essere riusciti a completare una tela (e il jeans sarà diverso abissalmente dalla seta già in partenza); quanto poi a cucirci un abito…

e) In soldoni…

Non partite considerando già l’abito che alla fine indosserete, la torta che mangerete o il tulipano che crescerà nel vostro giardino (il che mi ricorda la storia della ricottina, la conoscete?). Considerate invece che ogni parte del vostro lavoro ha la sua fascinazione e il suo perché. E che vale la pena spenderci il vostro tempo, anche se comunque commetterete degli errori (se ne commettono sempre, accidentaccio!). Considerate anche che, se avevate pensato di piantare un tulipano rosso magari quando sboccerà vi accorgerete che è giallo, ma è comunque bellissimo. O forse magari inizialmente il bulbo poteva sembrarvi di tulipano e invece avevate preso un abbaglio e avete piantato un narciso! Ma anche se ci aveste azzeccato su tutto, pianta e colore, considerate la differenza che passa tra il bulbo e il fiore, come tra un singolo filo e la stoffa, tra un granello di farina e un intero filone di pane, un uovo e la gallina.

La realizzazione di una cosa è sempre piuttosto distante da quello da cui siete partiti. Eppure vale eccome la pena di dedicarcisi! La vostra idea è preziosa, è il punto di partenza da cui si sviluppa il resto, ma non fatevene dominare. Rispettatela, prima di tutto. Seguitela e assecondatela se vi suggerisce qualcosa di diverso o di buono o lasciate che sia lei a seguirvi senza timore, quando vi porterebbe fuori strada.

E prendetevi il vostro tempo! Non è mai un errore!!!

57 risposte a “Farina, fili & bulbi 2/2”

  1. Grazie molto dei tuoi consigli Miki,spero che il mio bulbo/torta/vestito diventi bellissimo/buonissimo/comodissimo.
    Io dico che anche l’editore a un ruolo,è lui a decidere se il tuo tulipano arriva al 1° posto/se la tua torta non vada nella spazzatura,ma forse sto un pò esagerando.

  2. Grazieeee per i consigli…speriamo che io sia in grado di seguirli…ma credo di sì,in fondo sono molto chiari…Grazie ancora!=)

  3. @dragologo: Bè, ma quello di cui parlavo nel post è decisamente la parte di lavoro da fare PRIMA anche solo di pensare di mandare il lavoro a un editore! 😉 Quanto poi al primo posto o alla spazzatura, l’editore ci mette un grande zampino decidendo molte cose la prima delle quali è se mettere il libro sullo scaffale o no (il che è l’inizio senza il quale difficilmente si va avanti). Ma alla fine è sempre il lettore a decidere se la proposta di ‘scrittore ed editore’ gli è piaciuta e che fine farà il tuo lavoro!!! Se i lettori si consigliano l’un l’altro un libro che è piaciuto, allora non morirà, altrimenti sparirà dagli scaffali… questo dovrebbe renderti felice! Definisce l’importanza di essere un lettore ancor prima di essere uno scrittore e la necessità di non ingannare mai chi legge! 😀

    @seiren: …e grazie a te che te li sei letti tutti! :mrgreen:

  4. Hai ragione Miki.
    Il lettore a la sua parte,molto importante,nel DOPO-SCRITTURA. 😉
    è solo che non so che ruolo potrebbe avere?,forse come un cliente di una pasticceria e decide di comprare la tua torta.

  5. Coppia di post divertenti (anche per me che non scrivo e non voglio nemmeno provarci) e illuminanti su come tu vedi il lavoro artigianale che fai! E non è poco, davvero!

    @dragologo RR: Uhm, mi solletichi su un argomento di cui parlavo qualche giorno fa con un amico. Vediamo… provo a fornirti una spiegazione un po’ acida (come mio tipico) con un esempio. Un editore qualsiasi sceglie di pubblicare un romanzo che ritiene meraviglioso e pensa possa vendere milioni di copie, gli fa gran pubblicità su tutti i giornali, fa fare presentazioni all’autore e qualsiasi altra cosa si faccia in questi casi (non saprei) ma nonostante gli sforzi profusi il libro non vende poi molto. Conseguenza? probabilmente quell’autore troverà molta più resistenza anche da parte dell’editore che lo aveva ritenuto un genio per pubblicare un secondo lavoro. Perché? Perché l’editore vuole guadagnare!
    Facciamo invece il caso che lo stesso editore pubblichi, così, a margine, pur non credendoci molto (quindi che so… distribuendone meno copie, non facendo nè pubblicità nè altro), un lavoro di un altro autore e che il pubblico decida che ‘quello sì che gli piace’ e lo compra tantissimo. Che succede? L’editore probabilmente ingolosito chiederà altri libri a quello scrittore. Quindi chi decide alla fine è il lettore, Miki ha perfettamente ragione. Quanto poi al fattore SCRITTURA, per dirlo come l’hai detto tu, lo scrittore è il primo lettore della sua opera, no? quindi l’elemento conta eccome. L’editore invece dovrebbe curare sempre di più quel che propone, perché (scusate la tiratina d’orecchie) a volte trovarsi davanti a traduzioni con verbi che non quadrano, errori di traduzione o altre disattenzioni varie ed eventuali è veramente qualcosa che irrita i lettori e invita a pensarci due volte prima dell’acquisto.

  6. Grazie miki per i tuoi consigli, mi saranno molto utili e dato che sono anche molto chiari non ci saranno problemi… Grazie ancora 😉

  7. Wow! Hai veramente colto nel segno, cara Miki! Devo dire che quest’ultimo post mi ha risolto molti dubbi…
    Però… vorrei farti un’altra domanda, se posso. Si, lo so, se mi conoscessi nella realtà ti accorgeresti di quanto sono logorroica, ma per lo meno a forza di lavate di capo le cose le capisco :-)!
    Per quanto riguarda la documentazione, sono a posto: documentari, ricerche e curiosità vivono nella mia vita da quando ho imparato a leggere (magari anche se allora erano più per capire dove si trovava la foresta dei “Cento Acri” di Winnie Pooh 😉 !!!) Però, anch’io ho quel piccolo problema di Tizio e Caio o dell’abito/ pianta/ pane già bello e fatto…
    Le idee mi cambiano di continuo, ogni volta che riprendo la mia storia in mano (anche se non è tanto frequentemente come vorrei). Trovo una trama più bella, un personaggio più affascinante, un mistero da risolvere migliore del precedente… e alla fine, morale della favola, mi arrabbio e finisco per mandare all’aria tutto. “Non sei coerente” mi dico, perchè infatti è così, a una persona non gli possono passare 20 treni al giorno! E anche quando inserisco quella modifica nel mio racconto, dopo qualche tempo ne trovo sempre una migliore. Vero, la prefezione non si raggiunge mai, ed è a questo che servono le nuove idee, ma così è troppo!!! In questo modo, vorrà dire che non sarò mai soddisfatta del mio lavoro! E l’idea, devo dire che non mi allieta molto…

  8. @dragologo: Già, prova a pensarci: per chi caspita cucina il pasticcere se nessuno compra i suoi dolci? Se lo fa solo per se stesso non apre una pasticceria. Quando lo fa deve cercare di conquistare i golosi, altrimenti tutte le ghiottonerie nella sua vetrina andranno a male, lì dietro il vetro! E lui dovrà chiudere e limitarsi a cucinare per sé! :mrgreen:

    @skye: Sì, chi scrive è il primo lettore di se stesso. Sai, mi piace l’idea che il mio lavoro sia artigianale… 😉

    @nini: 😀

    @ginene: Per questo serve un po’ di pazienza. So che quando si è molto giovani sembra difficile (o sembra di averne già troppa), ma è l’unica cosa che può aiutare. Le idee (e i treni) passano ma non puoi prenderli tutti. Così devi imparare a decidere bene dove vuoi andare perché poi, quando sei salita su un freccia rossa non puoi scendere nel piccolo e caratteristico paesino che hai intravisto dal finestrino e devi passare oltre. Potrai tornarci in seguito, magari, e considerarlo come un altro piccolo seme, da cui sviluppare altre idee… parallele a quella di partenza e diverse. In un giardino ci sono un sacco di fiori diversi, no? Il punto è: rilassati quando lavori alla tua storia e non pensare al libro finale ma solo a divertirti.

  9. Grazie mille Miki! Sinceramente farò il possibile per seguire questi utilissimi consigli, anche se mi pare che il lavoro pre-scrittura sia quasi più lungo della fase successiva (scrittura) ;).



    Stavo dando un’occhiata alla rubrica “Lavoro a…” e non ho potuto fare a meno di chiedermi: quando scrivi “Una saga in tre volumi, tradizionalissima, cupa e bella corposa. Così corposa che non so se piacerà a qualcun altro a parte me! Il primo volume è già finito… lavoro al secondo!” di che serie parli? L’hai già pubblicata? Comunque non preoccuparti! Se è corposa vuol dire che durerà più degli altri libri, che in genere leggo in una settimana… a volte meno…! Quindi “mi piace *pollice in su*”! 😀

  10. Ahi! Allora mi sa che sono messa male… Sai, non sono una persona particolarmente paziente, per lo meno per quanto mi dicono gli altri…
    Però, posso assicurarti che per me scrivere è divertimento! Non c’è nulla nella vita che mi rende così felice come esprimere le mie idee, sentimenti e passioni su vecchie scartoffie e quandernini (opppure, molto più spesso, battendo la tastiera del mio pc!). Sarebbe davvero bello poter essere una scrittrice a tutti gli effetti quando sarò grande…
    Sai, non tutti hanno la fortuna di fare un lavoro che li entusiasmi così tanto.
    Sarebbe già un ottimo traguardo!!! 😉 Grazie tante

  11. P.S. Sbaglio o so già la risposta che darai a Chiara97, vero?

  12. Sai, con questo post… Mi hai fatto venir voglia di andare a riprendere in mano la mia storia! Credo proprio che lo farò… Grazie mille dei consigli u.u
    Cerco di darne un altro (in primis a me stessa XD): datevi una routine, delle regole.
    Insomma, sono la prima a cui serve ispirazione per scrivere, però… Pensavo che forse non è tanto male l’idea di ritagliarmi una mezzora a settiamana, quantomeno, per cercare di produrre qualcosa. Poi magari verrà una schifezza, farò tanto o poco a seconda del giorno… Ma almeno vado avanti. E una volta che la storia è scritta, vedo la correzione come qualcosa di più veloce (non semplice eh! Veloce u.u Perchè mi dico: metà dell’opera è fatta, avanti! =D)

  13. @chiara97: Ma la fase di concepimento di una storia è effettivamente più lunga della fase di scrittura. Spesso. Le folgorazioni a volte capitano ma non così frequentemente.
    Per il libro di cui mi chiedi… ancora non ho pubblicato nulla, quindi non puoi trovarlo da nessuna parte. Non so nemmeno se sarà pubblicato. Sai com’è, gli scribacchini scribacchiano ma sono gli editori che pubblicano. Ad ogni modo è una storia lunga e ‘impegnativa’ che finirò comunque, anche solo per me. 😉

    @Ginene: Se vuoi esercitare la tua pazienza (che dici scarsa) prova a imparare a osservare in silenzio persone e cose. A lungo. È un ottimo esercizio in generale per chi vuole scrivere sennò finisce che parli solo e sempre di te.
    PS: Già 😀

    @Mitzuki: Di certo senza lo scritto non hai nulla da correggere, e quindi hai ragione, ma scordati che sia un’operazione veloce (sigh!). Come tutte le cose complicate… ci vuole il suo tempo.
    Il tuo è un ottimo consiglio, per il resto; quello che posso dire è che per alcuni funziona così, per altri no. Ritagliarsi un po’ di tempo per lavorare va bene ma per alcuni serve un po’ più di flessibilità, per altri il rigore di lavorarci sempre alla stessa ora, per altri ancora… boh. È sempre una cosa soggettiva… e creativa, anche lì! 😉
    Contenta di aver rinverdito le tue volontà scrittorie e buon lavoro!

  14. Ok. Ci proverò… Magari prendo come modello Zorba, il mio gatto (ovviamente anche il suo nome preso dalla gabbianella e il gatto che le insegnò a volare! Babbo me lo leggeva sempre ;-))… Non so però quanta voglia abbia di aiutarmi: non sta fermo neanche un secondo!!! Grazie mille per i tuoi consigli, sono sempre molto utili.
    Ciao!

  15. A volte le folgorazioni ci sono… a me è successo con la storia di Tommy Scuro. La prima l’ho scritta in dieci giorni, ma considera che è una storia molto breve. Però, comunque mi si è accesa la classica lampadina! Per i personaggi, l’ambientazione, la trama… addirittura vedevo già i seguiti e le avventure future. Be’, non ancora nei minimi dettagli, ma diciamo che avevo in testa un quadro abbastanza completo. Ripeto, sono però storie brevi e non credo che possa accadere una cosa del genere per romanzi impegnativi, lì ci sono molti più dettagli da sistemare 😉

  16. @Ginene: Ah, credevo Zorba il greco… ehehe! Bè, in realtà non sono consigli, sai, almeno credo. Sono più osservazioni e spunti. ognuno deve sempre trovare le proprie soluzioni, soprattutto in lavori come questi!

    @FrancescaRT: Sì, conosco la sensazione, a volte è capitato anche a me di trovarmi Edi seduta sulla spalla (anche per cose impegnative e lunghe!) ma non succede tutte le volte. O meglio, anche (solo) uno spunto iniziale è una lampadina accesa, che però fa meno luce e bisogna andare più a tentoni. Cielo… con questi esempi devo sembrare folle! 😀

  17. Miki,ti rivelo una cosa,se il pasticcere fa una torta al cioccolato al latte,la torta di sicuro non va a male se ci sono io! 😉

  18. Bé, consigli/ spunti/ osservazioni, credo siano gli ingredienti giusti per preparare questa dolce torta al cioccolato (anche se, sinceramente, preferirei un bel pezzo di formaggio ;-)!)
    Credo che me li appunterò da brava cuoca!
    Anche Zorba gradirà il pranzetto… GNAM!!!

  19. Hai reso benissimo l’idea invece! A volte è una lampadina che fa una luce accecante. A volte è una candela con una tenue fiammella 😀

  20. E’ la prima volta che scrivo su questo blog, e dato che l’argomento di questo post mi è caro, dico: brava! Chi vuole scrivere un romanzo deve prendersi tutto il tempo che vuole, pensare e ripensare prima di mettersi a scribacchiare qualcosa e soprattutto documentarsi, evitare deus ex machina e tutte le altre cose che hai elencato. Quando ho letto On Writing, di Stephen King, e ho scoperto che il Re impiegava circa tre mesi per una prima stesura dei suoi romanzi mi sono chiesto: e come diamine fa? Poi ho letto che impiegava il triplo del tempo a revisionarlo. Il suo metodo spiega come mai riesca a scrivere buone storie ma spesso con finali deludenti, e soprattutto come fa a scriverne così tante. J.K. Rowling per scrivere il primo Harry Potter (e creare l’intreccio della saga) ha impiegato qualcosa come cinque anni.
    Io credo che la qualità sia più importante della quantità, non trovate?

  21. @dragologo: Ma sai che ho un’amica a cui non piace proprio poer nulla la cioccolata? (e Ginene che ama di più il formaggio, allora…?) Appunto vedi… i gusti!

    @ginene: haha!

    @FrancescaRT: …e pronta a spegnersi al primo spiffero! Accidentaccio!

    @N.Savino: Qualità! Ah… il miraggio… la si cerca affannosamente (da scribacchini ma anche da lettori) e a volte la si trova, a volte proprio no. Ma bisogna affannosamente cercarla secondo me. Almeno questo, sì, lo si deve al lavoro che si fa, prima di tutto, e a chi si disturba a leggere, subito dopo. Certo, a meno che la storia non sia una folgorazione, il tempo è la cosa migliore per poter lavorare con criterio (e anche nel caso della folgorazione devono seguire lunghi tempi di correzione). Per me è quasi un obbligo prendermi il tempo giusto visto che in genere, pecca mia, porto sempre avanti in contemporanea almeno due o tre progetti… ehm… le cose si allungano per forza!!!
    Il problema del finale magari dipende dal fatto che King è più bravo a creare tensione narrativa dall’incerto che a fornirne poi la spiegazione, ma dipende dai gusti, credo.
    Per la JK invece penso che per un tipo di lavoro che lei sapeva così lungo fosse fondamentale sapere dove i punti focali sarebbero andati, altrimenti sarebbe diventato tutto un terribile guazzabuglio casual. Ma spero che non si fermi a HP e ci regali molte altre storie!
    Oh… a proposito, benvenuto!

  22. Sono più che sicura che come pasticcera non ho futuro, né come sarta, né tanto meno come giardiniera… però forse ho una mezza possibilità nel riuscire a scrivere una storia 😛
    Grazie per i preziosi consigli Miki!! ^^

  23. Si, il formaggio è davvero la mia vita… Però ho dovuto rallentare un po’ con le porzioni da quando ho fatto le analisi del sangue. Colesterolo veramente troppo alto!!!
    E se non voglio fare la fine di mia madre meglio che mi dedichi di più alle verdure, anche se l’idea non mi allieta affatto… BLEAH!!!!!

    P.S. Piccolo aggiornamento, che non c’entra nulla con il post: da noi (Toscana, Grosseto) sta nevicando! O meglio, ha nevicato molto di più ieri, però adesso c’è un po’ di nevischio. Che meraviglia!!!! Le scuole rimangono ancora chiuse :-)!
    Sbaglio o tu, Miki, abiti a Prato? Là com’è il tempo? Scusa la mia sfacciataggine, però, mi diverto molto a scrivere sul tuo blog che alla fine finisco per dire cose così stupide che potrei anche risparmiarmi! La mia scusa valida? La neve ci rende tutti più euforici… e con me fa davvero uno strano effetto ;-)!!! Era brutto non dedicarle almeno qualche riga…
    Un caro saluto!!!

  24. Ah, la neve! *-* Anche qui nevica Ginene *-* (sono della provincia di Bergamo XD)
    Purtroppo le lezioni universitarie non si fermano mai, anche se ho evitato di andarci oggi perchè proprio era impossibile =..=
    Comunque, piccolo appunto, il mio nome (o meglio, nick XD) è Mitsuki… Con la “s”, non la “z”! XD Ma tranquilla, non è niente di grave XD

  25. Anche da me nevica (sono di Imola in provincia di Bologna,Emiglia-romagna) il problema è che da noi gli spazza-neve non spazzano affatto la neve!
    E da tre giorni che nevica non-stop!
    Da noi,come dice mio padre,ci sono i pinguini,dai miei qugini,che abitano in’Alto Adige,ci sono i Mammut! 😀

  26. @Alic: Buon lavoro! A me pare più complicato scrivere una storia che fare un dolce, ma forse sono solo io e comunque fare il pasticcere è un’altra cosa che fare un dolce… :mrgreen:

    @Ginene: Eh, sì… il formaggio è buono ma non è proprio leggerissimo! Come tutte le cose se lo mangi con misura non hai problemi (pure i dolci fanno male, i salumi… tutto se in eccesso. Anche mangiando solo-solo verdura mancherrebbero delle cose al tuo organismo, dopo tutto siamo onnivori, no?).
    Sì, ha nevicato anche qui… credo che andando a scuola (fino alle superiori, diciamo) me la sarei goduta di più essendo autorizzata a non andare a scuola… ora mica tanto! Almeno, in città a bassa quota non ci siamo abituati! Tutto quel ghiaccio, che diventa scuro e sporco ai lati delle strade e fa scivolare la gente! E poi mica ci puoi fare a pallate! Mi sa proprio che sto invecchiando! Hi-hi-hi!

    @Mitsuki: Ops… pardon… mi è proprio sfuggito! Mi pareva almeno le altre volte di aver scritto giusto, ma non so più. Che vuoi… appunto… invecchio! 😀

    @Dragologo: Aiuto! Chiamiamo Piero Angela! Bisogna che faccia una puntata speciale di Quark sulla mutazione di condizioni di vita per gli animali nella penisola e nel mondo! Migrazioni di pinguini e rinascite di mammuth non fanno ben sperare!!!

  27. Eh lo so… il cibo è davvero buono! Meno male che ho la fortuna di mangiare abbastanza, ma senza ingrassare, se no a quest’ora ero già una semi ragazza obesa quasi inferma!!!
    Devo dire che il nuoto mi aiuta parecchio… ;-)!
    A proposito di neve, da noi non succede più praticamente nulla però le scuole rimangono lo stesso chiuse. Stare qui in casa a guardare in cielo è davvero noioso…
    Però ho sentito che nevicava a Roma, quindi forse vuol dire che presto arriverà anche qui in Toscana! Yuppi!!! Dragologo e Mitsuki (con la s :-)) da voi è molto più probabile che cada la neve, il Nord è sempre più fotunato, uffa! Cavolo, tre giorni che la città è completamente bianca… che meraviglia! Dai, Miki, però sono sicura che concorderai con me che le città/ paesi/ campagne ricoperte di neve fanno proprio un altro effetto! Sembrano tutte così magiche… e l’atmosfera che si respira (oltre che fredda!) è molto più calma e ovattata. Speriamo lo sia presto anche da noi!
    E poi, Miki, non credo proprio che stai invecchiando, ci vuole ben altro che la neve per spegnere la voglia di divertirsi! Una persona con la tua fantasia è senz’altro giovane dentro, forse ancora rimasta bambina e questo, senza rancori, penso proprio che mi basterebbe! Mica ci riescono tutti!!! Ciao, ciao 😀

  28. Sì, concordo, la neve accende un pizzico di magia in tutto! =D

  29. @Ginene: Certo, lo so, magiche… appena la neve è caduta. E mentre nevica, sempre che non infuri la bufera… quello che mi piacerebbe sarebbe un Natale con la neve, ma qui facendo i conti con la statistica e qualche annetto d’esperienza, quando arriva è sempre febbraio, più o meno. In compenso in questi giorni abbiamo un vento terrificante, il che, sebbene mi piaccia il vento (viva Saltapicchio!) rende il gelo ancora più gelido!!!
    La neve in montagna invece è bella davvero!
    Quanto alla vecchiaia… non mi sento vecchia (ehm… anche se lo sono più di voi mica sono ‘nonnina miki‘, non ancora!) ma confesso che sono anche felice di non essere più una bambina… ogni età ha la sua parte fantastica! :mrgreen:

  30. Questa frase devo averla già sentita da qualche parte, mmm… Mi sembra di aver fatto un tema alle Elementari dove dicevo espressamente di non voler crescere e conservare la mia bella fantasia di bambina (un po’ tipo Peter Pan al femminile :-D!), perchè il mondo dei grandi mi sembrava così pieno di doveri, regole da rispettare, responsabilità… veramente noioso! Così, la maestra mi consigliò di lasciar perdere e far correre il tempo senza indugi, poichè ogni periodo della vita ha i suoi aspetti unici ed indimenticabili. E bè, ora che sono cresciuta, devo ammettere che aveva ragione…
    In quanto alla neve, confermo che è vero, sarebbe proprio bello un “Bianco Natale” come dice la canzone! Per il momento, però, anche a me non è mai capitato di trascorrerne uno così… Incrociamo le dita!!!

  31. Eh, sì, abbiamo ancora una bella fettona di Natali da vedere, almeno si spera… 😉

    1. “L’infanzia è credere che con un albero di Natale e tre fiocchi di neve tutta la Terra viene cambiata”… questo è ciò che più mi manca del mio Natale di bambina (per tornare al discorso della fantasia persa, il tempo che corre)!
      Quando ero piccola mi sembrava veramente che il Natale avesse qualcosa di speciale, magico… Forse, perchè arrivava Babbo Natale e mi portava i bei regali che apettavo da mesi, o forse proprio per il clima che si respirava nell’aria, così gioioso e sereno da sembrare irreale. Ero sicura che ogni volta che arrivava quel giorno, tutto migliorava inconsapevolmente, passo per passo, un gradino alla volta. E la neve, nel suo piccolo, contribuiva particolarmente alla realizzazione di questo mio pensiero…
      Ora ne sento la mancanza, perché da piccola ero così ingenua e fragile da non capire che non sarebbe mai bastato un mantello bianco a proteggere la Terra da ogni male. E così, la nostra vita va avanti, lenta ma inesorabile, alimentata da questi dolci ricordi passati…
      Nonostante tutto, però, credo ancora nella magia della neve e che, anche per quel solo, breve giorno, ci renda tutti più buoni e pazienti con chi ci vive intorno. Un Natale innevato sarebbe veramente magnifico ed indimenticabile; spero tanto che fra qualche anno anch’io lo possa ammirare in silenzio con i miei stessi occhi! Un caro saluto 😀

  32. @Ginene:Il Nord è fortunato con la neve?i direi SFORTUNATO!
    Tre giorni che nevica non-stop,anche se oggi ha smesso,a fatto ammucchiare tanta di quella neve che se uno ci sta sotto nel momento sbagliato ci lascia le penne!
    è poi,con l’aiuto di mio pradre è di mio nonno,ho dovuto spalare la neve,tanta,tanta neve.
    Da me quando nevica,in questo periodo,non e lenta è delicata,ma sembra una BUFERA!
    Sul discorso del Natale,anchio da piccolo anchio pensavo che il Natale fosse magico,forse per che da piccolissimo un Carion (se ho scritto male Carion ditemelo) mi becco in fronte 😀 ,ma ora per me il Natale ha perso tutta la sua magia,incomincio a pensare che non ne abbia mai avuto.ora mi piace per che rivedo i nonni,ma soprattutto per le vacanze 😀

  33. P.S.
    Nel messaggio mi sono dimenticato di aggiungere che la neve si ammucchia sul mio tetto,scusatemi l’errore,per piacere 🙂

  34. @Dragologo RR: Vero, anche la neve se troppa può annoiarti e far danno, però voi siete abituati! La vedete ogni anno, mentre scende candida e lieve vorticando lentamente… Dimmi, non è meraviglioso??? Si, si che lo è! Ma in questo cavolo di paesino deserto dove abito non succede mai niente di nuovo!!! Da noi anche la neve dura poco, pensate come siamo messi! Ha nevicato mercoledì, un pochettino, e poi basta, stop, chiuso, finita tutta la magia! Veramente deprimente…
    Unico lato positvo, niente scuola per l’intera settimana (anche se non capisco il motivo) :-D!
    E comunque, credimi, voi dite così solamente perchè avete la fortuna di ammirarla ogni anno, sia come fiocchi volteggianti, che come bufera, ma se aveste vissuto dove abito io o al Sud, vi assicuro che anche voi ne avreste sentito la mancanza!!! E avreste apprezzato le poche volte in cui qualche leggero fiocco di neve si fosse posato sul vostro tetto di casa…
    “Non ci accorgiamo del valore delle cose che possediamo, finché non le abbiamo perse”.
    Credo che in questo siate daccordo…

    P.S. Come hai chiesto tu, bè… si scrive CARILLON, credo sia francese… Saluti!!!

  35. sì,anche da me c’é un sacco di neve,circa 30-40 centimetri!

  36. @ginene: Adesso sembri tu, però, la vecchietta! :mrgreen: sembra che tu abbia 187 anni se dici ‘quando ero piccola’! “L’infanzia è credere che con un albero di Natale e tre fiocchi di neve tutta la Terra viene cambiata“, citi (e di chi è la frase?), ma non credo che sia tanto questo… quanto il guardare il mondo con occhi sempre nuovi. Quando sei piccolo hai visto un numero minore di cose e tuttyo ti stupisce! Se non hai mai visto la neve, che tu abbia 5 o 50 anni non fa molta differenza. Come se non hai mai visto il mare o le alpi… E poi citi ancora: “Non ci accorgiamo del valore delle cose che possediamo, finché non le abbiamo perse” e potrà essere sicuramente vero, ma non credo che si addica esattamente alla situazione. La neve non la possiedi… In siberia non saranno felicissimi di avere -50 anche se ci sono abituati. Saranno di certo più attrezzati, ma molta neve, come dice anche Dragologo può essere molto dannosa, soprattutto in posti dove non cade spesso. Pesa sui tetti e li fa crollare, ingombra le strade ecc ecc. Questo non toglie magia al fatto che quando cade è bella e rende il paesaggio silenzioso e placido, ma non dimenticare che causa anche cose non proprio positive. Anche in alta montagna può capitarti la valanga, per questo va conosciuta, come tutte le cose… quindi tutto va visto nella giusta misura.

    @Dragologo: E un carillon ha avuto tutta questa potenza? Caspita! Io trovo che il Natale sia bello indipendentemente dal resto. È un nuovo inizio, tutti gli anni, per quello mi piace!

    1. Vero, sono daccordo con te sul fatto che l’arrivo della neve abbia degli effetti positivi, soprattutto sugli stati d’animo della gente, ma anche altri molto negativi (vedi il finimondo che c’è stato a Roma solo qualche giorno fa!). Per questo, non ho detto che sarei proprio così entusiasta di avere una bufera di neve che mi distrugga la casa ogni inverno, ma almeno qualche fiocco che rallegri un po’ il clima monotono del paese!!! Magari è anche una bella occasione per riunire l’intera famiglia al calduccio, mentre i rami degli alberi fluttuano al vento…
      La verità è che ci vorrebbe una giusta misura per tutto, proprio come hai detto tu, dalla neve che scende alle cose più banali che ci capita di affrontare ogni giorno, e forse la vita sarebbe davvero più semplice… Ma bisogna accontentarsi, no?
      Io, per esempio, abito in collina, in un paesino deserto e isolato dal mondo che però non cambierei per nulla al mondo. Nonostante ci sia poco e niente da fare quassù, bè, ho il mare a mezz’ora di distanza, la campagna a pochi passi e il Monte Amiata che ogni anno ci dona qualche superstite fiocco di neve rimasto.
      Credo che per il momento mi basti, davvero…
      Altro punto, anche sulla mia ultima citazione sul “valore delle cose perse”, bè, è vero, non si addiceva particolarmente al tipo di situazione, però credo che se ad una come me, oppure Dragologo/Mitsuki, ci togliessero da un momento all’altro la vita a cui eravamo abituati, o comunque il nostro cosiddetto “habitat” (per me la collina, soleggiata, ma fresca, e per loro i monti innevati che ammirano d’inverno), proveremo comunque dispiacere, o per lo meno la mancanza del luogo in cui eravamo abituati a vivere (a meno che non vedevamo proprio l’ora di toglierci dalle scatole e trasferirci in un posto migliore!), quasi come un cucciolo che viene portato allo zoo o in un ambiente diverso dal precedente a cui, però, riuscirà ad adattarsi prima o poi. Non so se anche questo esempio rende molto l’idea…
      Per quanto riguarda, invece, il discorso dell’Infanzia, bè, mi manca davvero il Natale degli anni passati… Non che io abbia 187 anni come hai detto tu, ma è come se la magia di quei momenti fosse svanita tutto d’un colpo, BUM, senza che avessi neanche il tempo di acorgermene! Forse perchè sono cresciuta troppo in fretta oppure la mia vita sia diventata così noiosa e amara (ipotesi poco probabile) da costringermi a rifugiarmi nei ricordi passati, ma più gli anni passano e più il Natale viene visto come un momento per arruffianarsi nonni, zii e parenti in modo da ricevere più regali possibili… Bè, non che io non lo facessi, ovvio, a chi è che non piacciono i reali ;-)? Ma per me era importante anche la magia di quel momento, la compagnia che ci facevamo l’un l’altro quando ci si riuniva sotto l’albero. E adesso mi manca, molto, perchè da noi non esiste più…
      Chissà forse perchè ero solo una bambina, come dici tu Miki, e guardavo il mondo con altri occhi, eppure credo che non fosse solo per quello. Ovviamente, nonostante tutto, non smetterò di adorare il Natale e di festeggiarlo con amici e parenti come abbiamo sempre fatto. Si sa, è un giorno speciale e io non voglio perdermelo per nulla al mondo!!! Anzi, chissà se un giorno riuscirò a festeggiarlo sotto la neve, cara Miki, come avevamo sperato… Mha…
      Mi piacerebbe tanto!!! 😀 Un caloroso saluto

      P.S. Comunque la frase citata è di André Laurendeau… Lo so, è una tra le mie preferite, credo che renda molto l’idea. Semplicemente magnifica!!! 🙂

  37. secondo me la neve è meravigliosa, ma quando esagera non lo è più! ad esempio qui da noi è impossibile camminare, la neve arriva al ginocchio e le strade sono impraticabili per quanto ghiaccio, comunque è divertente fare a pallate di neve con amici (preferibilmente usando neve pulita 😉 ) ed essere obbligati a non andare a scuola, ma è meno divertente sgombrare il marciapiede dalla neve con una pala di plastica che non aiuta per niente!!
    @ginene98: hai pienamente ragione! anche io circa cinque anni fa vivevo in un paesino sperduto nel nulla del nulla e l’ unica volta che ha nevicato avevo circa due anni, poi più niente. l’inverno senza la neve per me non è inverno. Ora ho la fortuna di vederla ogni annno ed è un vero spettacolo!!
    P.S. per carillon… il nome deriva dal francese, e tuttavia in quella lingua questo strumento non è affatto chiamato carillon, bensì boîte à musique (in inglese musical box). Sono andata acontrollare.

    1. Grande Nini98!!! La neve è uno spettacolo unico al mondo! Sono felice che tu possa avere il piacere di ammirarlo ogni anno nel posto in cui vivi…
      Credimi, piacerebbe molto anche a me! 🙂

      1. Di niente, non sai quanto ti capisco, magari anche tu prima o poi avrai il piacere di ammirare i piccoli fiocchi bianchi scendere dal cielo ogni natale. 😉

  38. @ginene: Credo che tu possa (e debba) ri-imparare (se l’hai dimenticato) a vedere le cose con occhi nuovi! Non con la logica dei bambini, ma degli esploratori! La curiosità per le cose è qualcosa che può insegnarti molto nello studio e nello scrivere, visto che ti piace. Ed è l’unico modo di non diventare ‘grigi’… il che non significa non vedere che c’è chi si approfitta dello ‘spirito natalizio’ (o di qualsiasi altra cosa, ho solo citato il tuo esempio) ma essere capaci di trasmettere quello che pensi sia quello vero. Senza aspettare che lo faccia qualcun altro. Quella è la parte difficile di essere più grandi. Ma anche bella perché decidi tu.
    PS: Bè, ma che discorsi! Tutti se ci togliessero la nostra casa e il nostro ‘nido’ saremmo scioccati…

    @nini: anche il mare è stupendo… quando non ‘esagera’; il fiume è bellissimo quando non esonda, il caldo può essere bello se non diventa un forno, il vento se non è una bufera e così via… 😉

  39. Grazie, Miki, per i tuoi consigli sono sempre validi e veritieri! Vorrà dire che diventerò una grande esploratrice, come il nostro Amerigo Vespucci (tanto perchè sono toscana e fiera di esserlo ;-)!) e chissà se forse non riuscirò a scoprire un nuovo continente…
    Anche mamma spesso mi dice di crescere e smetterla con tutte queste fantasie, ma ormai fanno parte di me (altrimenti non avrei scelto il fantasy come genere, no?) e credo proprio che, nonostante tutto, riuscirò a svilluparle e a farle mie, come vorrei tanto che fosse, magari attraverso la scrittura e l’invenzione di avventurosi racconti, come hai detto tu. Altra citazione, ma questa volta non so di chi 😛 (forse l’avrò sentita in qualche film) “la tua vita è solo nelle tue mani”, ovvero se davvero hai il coraggio e la voglia di vivere come vuoi veramente, una forza d’animo che ti brucia nel petto ogni giorno senza spegnersi mai, bè, allora credo che tu possa davvero farcela, ma dipende solo da te…
    Modificare la tua vita come fosse una pallina di gomma pane, o, se preferite, come scrivere le pagine del volume della tua esisteza… credo, che tutti siamo in grado di farcela, se lo vogliamo…
    Io spero di essere fra quelli… Un bacio 😀

  40. Non credo, sai, che crescendo si debbano abbandonare le fantasie ma solo imparare a capire come renderle ‘reali’. Se in passato tutti avessero abbandonato il fantasticare non avremmo mai avuto l’ascensore, il telefono e centomila altre invenzioni che oggi ci sembrano tanto naturali. La fantasia non è solo immaginare fantasy, comunque…
    E perché poi non Cristoforo Colombo? :mrgreen:

    1. Wow! Allora sono a cavallo! Credo che di fantasia ne abbia davvero da vendere…
      Grazie mille per la tua risposta, credimi, è molto importante per me… :-)!
      Scrivere racconti Fantasy, comunque, sarà certamente il primo passo che farò verso la “realizzazione” di ogni mio sogno. Meglio cominciare dalle piccolo cose, almeno per il momento… credo che le invenzioni possano aspettare ancora un po’!

      P.S. Bè, Amerigo Vespucci era toscano, proprio come me, e fu un grande esploratore, cartografo, pacifista. Colombo scoprì l’America solo per caso e, forse, mha, se non ci fosse mai arrivato non sarebbe neanche stato così male. Chissà, forse a quest’ora i pellirosse erano ancora un popolo vivo e palpitante…
      Mi ricorda vagamente Ricomincio Da Tre, di Troisi… ganzissimo!!!
      L’hai mai visto? Uno tra i miei film preferiti…
      La Storia non mi è mai piaciuta così tanto come in quel momento! 😉
      Saluti

  41. Sarà che a me l’idea delle invenzioni piace un sacco ma viva Archimede Pitagorico e le sue invenzioni buffe e stranissime…!!! 😀

    PS: Non direi che Colombo abbia scoperto l’America ‘per caso’. Cercava le Indie, sì, e si trovò davanti un’altra cosa, ma si avviò non per caso (e non fu lui personalmente a creare tutti quei problemi a pellirosse, ma questo è un discorso più complicato)… se poi ti piace di più Vespucci, questo è un altro discorso. 😉
    PPSS: A me invece la storia è sempre piaciuta moltissimo! In generale!

    1. No, no, non fraintendere… Adoro la Storia, è una delle materie in cui vado meglio!
      Soprattutto adesso che stiamo proprio studiando l’appassionante e coinvolgente capitolo sugli indiani d’america (Araphao, Sioux, Cheyenne)…
      Meglio l’Italiano, però, scrivere temi è davvero troppo bello!!!
      Per quanto riguarda Vespucci, bé, è una storia mia… diciamo solo che Colombo mi sta un po’ antipatico, ecco!!! 🙂 Ovviamente, questo non toglie che siano stati entrambi due grandissimi e coraggiosi esploratori! Chi non vorrebbe vivere un’avventura come la loro? 😉 Ciao!

  42. …compresa la fame, i pericoli del viaggio, il rischio di ammutinamento quando sembrava di non arrivare da nessuna parte, lo scorbuto, il rischio naufragio se t’imbattevi in una signora tempesta… 😉 Vabbè, non ci fare caso…
    A me invece, pensa un po’, fare temi, a meno che non fossero di storia, non piaceva poi così tanto… tutto dire, eh? Hahahaha!

    1. Bè, dipende tutto dai gusti, no? Fortunatamente non siamo tutti uguali!!! Il mondo è bello perchè è vario e, questa, credo, sia la cosa più importante.. Ciò che conta è che ci piace scrivere, su cose diverse, ma che ci emozionano lo stesso. E allora… HIP- HIP URRà per la scrittura!!! 😀 Un caro saluto

  43. La mia prof di matematica delle medie (bravissima!) diceva ‘il mondo è bello perché è vario’ quando qualcuno diceva qualcosa di astruso matematicamente, all’interrogazione per esempio… figurati! :mrgreen: Ciao-ciao!

    1. Wow! No, a me lo dice sempre la mia prof d’Italiano, però lei lo fa molto spesso e soprattutto per incoraggiarci quando dobbiamo far valere le nostre idee e decisioni… Pensa un po’!!!
      Saluti 😉

  44. infatti come sempre hai proprio ragione, se il mondo fosse tutto uguale sarebbe un mondo senza fantasia e immaginazione ed io non potrei viverci!! anzi meglio non potrei e non vorrei viverci soprattutto!! conosco gente che vuole essere come quella persona perchè veste firmato ecc… io penso che sia la diversità di ognuno di noi che crea i legami di amicizia. e comunque per me scrivere è una delle mie tante passioni, e per questo devo ringraziare Sara 97 che senza di lei non sarei qui a scrivere. Grazie sara97 (o Karen come preferisci ;))

    P.S. e come scrive Ginene98:HIP- HIP URRà per la scrittura 😀

  45. @nini98: grazie a te per aver detto che sono importante! Ti ringrazio davvero con tutto il cuore, ma ti assicuro che per quanto riguarda lo scrivere è tutto merito tuo! La fantasia è la tua, secondo me l’hai sempre avuta anche prima di conoscere la sottoscritta. Il mio unico merito forse è quello di averti prestato tutti i libri della nostra cara Miki! 😉 La mia colpa quella di averti fatto sorbire i miei sproloqui sul mio futuro da scrittrice (se, se come no… ;)), di cui anche Chaira97 sa qualcosa… E comunque sia hai tante idee, da amica ti consiglio di continuare a scrivere, finchè ti appassiona e ti diverte! 🙂

  46. @ S@ra97: be magari io la fantasia l’ ho sempre avuta, ma grazie a te l’ ho tirata fuori! e grazie anche ai libri della cara Miki. forse è proprio quella la tua ” colpa ” se propreio vuoi chiamarla così, però devi essere felice della tua “colpa” 😉 e andarne fiera! forse continuerò a scrivere ma non mi capiterà mai di farlo come lavoro ma solo come divertimento e passatempo, secondo me sei più tagliata tu per questo lavoro cara S@ra97, perciò ti consiglio di essere sempre come sei ora e con il gufino sulla spalla 😀

  47. Allora buon lavoro a tutte!

  48. Ciao Miki, hai perfettamente ragione sul fatto che si debba perdere del tempo sopra il racconto… Io mi sono accorta che,proprio come hai detto tu, è fondamentale chiedersi tutti i perchè; proprio ” perchè ” sennò dopo ti tocca ricominciare tutto daccapo, almeno, questo lo fa con me. E… perchè il fiore sbocci, ci vuole soprattutto impegno.

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