Farina, fili & bulbi 1/2

Primo post dell’anno 2012! Prima di tutto quindi buon anno… e poi: questo mese voglio iniziare le mie sparate considerando un argomento che potrebbe risultare utile per gli aspiranti scrittori che visitano ogni tanto questo blog. Gli altri pazientino un po’.

In effetti molti di voi, ultimamente, mi hanno detto che scrivono e mi hanno anche fatto alcuni esempi di come procedono, chiedendomi qualche consiglio…

Ora: non sono la persona più adatta a cui chiedere anche perché dovreste considerare che, soprattutto nei lavori creativi, ciascuno procede come meglio crede e come più si addice al proprio carattere e modo di lavorare. Sono, appunto per definizione, lavori creativi. Che quindi necessitano di un po’ d’inventiva, anche per il metodo usato per procedere e risolvere problemi!

Tuttavia molto spesso quello su cui tutti lasciate cadere l’accento è che quando avete un’idea dovete scrivere tutto ciò che la riguarda immediatamente… divorati da una sorta di fuoco sacro. Alcune scene, l’intero libro… in ogni caso sembra che, forse terrorizzati dal rischio di perdere il filo della vostra idea, siate preoccupati di scrivere tutto e subito più che di come lavorarci su.

Così, con il solo e unico vantaggio di aver ultimato qualche lavoro, e dal mio personalissimo punto di vista (che deve sempre rimanere un punto di vista), vorrei farvi osservare alcuni dettagli sulla lavorazione a cui forse non avete fatto caso. Specializzandoci naturalmente nell’argomento che conosco un pelino meglio. Il fantastico e la scribacchiatura di intrattenimento in generale.

a) A proposito del Fuoco Sacro (alias ‘Unza’)

Bello avere l’ispirazione, eh? Di certo senza non si scrive un libro, neppure viene l’idea, probabilmente. Nemmeno in senso romantico! Però… c’è un  però grosso come una casa con l’ispirazione. In genere infatti scrivere un racconto o un libro non è una cosa che possa effettivamente farsi e concludersi in un giorno o in una settimana, sull’onda della suddetta. Nemmeno se trascinati dal fuoco sacro che più sacro non si può! I casi in cui ciò avviene e il lavoro è effettivamente un capolavoro (o almeno un buon lavoro) si contano sulle dita di una mano. E ciò perché, pur con tutte le buone intenzioni del mondo, scrivere richiede tempo e riflessione. Spesso non si può farsi trascinare dall’attimo ‘ideale’ perché non si può dedicare al lavoro tutto il giorno e la notte (ma dovrete pur dormire e magiare e dedicare altro tempo a tipi di occupazioni meno nobili che qui non citerò), altre volte, ancor più spesso, perché se fate tutto e subito rischiate di dimenticare molto.

b)  E allora come si fa?

Domanda lecita. A volte vi ho parlato delle idee e della storia che avete in mente come di fili di una tela che state tessendo, alla Penelope, insomma; oggi vi chiedo di provare a immaginare che la vostra idea sia una sorta di bulbo (di tulipano, magari). Ora, questa meravigliosa, promettente idea che avete ha scelto proprio la vostra testa e ne siete comprensibilmente fieri. Poiché, come si diceva, il primo elemento per scrivere un racconto o una storia è l’idea di base, avete già uno degli ingredienti fondamentali (oh, ecco un altro paragone… in cucina, stavolta) il che non è poco, credetemi. Ma, ecco il guaio, non basta. Per continuare con l’esempio del bulbo… non ne farete nulla se non lo piantate in terra buona e non gli date la giusta quantità d’acqua. Quello che vi interessa, infatti non è tenerlo allo stato di bulbo tutta la sua e vostra vita, no? Ma farlo sbocciare! Ergo dovete interrarlo nella stagione giusta (nel vostro caso annotarvi tutto) e… aspettare.

c) Aspettare cosa…?

Aspettare che metta radici nella vostra testa e che vi trovi il materiale per svilupparsi e germogliare, intanto. Fertilizzandolo con un po’ di domande. Qualcosa che a un racconto fantastico non può mancare in effetti è l’ambientazione. Ora, a meno che non prendiate mondi inventati e creature già immaginate da altri, vi apprestate a mettere su carta (o bit) qualcosa che chi vi leggerà in seguito non conosce affatto e questo rappresenta il primo problema. Dovete creare un mondo che sia rotondo… non un fondale teatrale soltanto, immobile e attraversato dagli attori. Chi legge dovrebbe trovarsi immerso nel libro, il che significa che se guarda davanti vedrà ciò che voi avete messo in primo piano, ma se si volta non dovrà trovarsi sul palco scenico col pubblico alle spalle, ma sempre in quel mondo particolare. Come pure se guarda oltre le spalle degli attori non dovrà avere l’impressione di guardare un fondale dipinto. Questo significa farsi un sacco di domande sulla natura del vostro mondo fantastico o fantascientifico e sulla sua storia e sull’universo di perché certe cose vadano così o cosà. Il che poi non significa dobbiate metterle tutte nel libro… ma serviranno a voi anche per definire personaggi e ambientazioni e reazioni a questo e a quello. Come immaginerete ciò prenderà già tempo di per sé. Molto tempo.

E poi?

Di questo parliamo la prossima volta, che dite? Intanto magari vi ho dato già qualcosa su cui provare a contraddirmi! Alla prossima!

28 risposte a “Farina, fili & bulbi 1/2”

  1. Credo di parlare a nome di tutti gli aspiranti scrittori che navigano sul sito di dire grazie Miki per i tuoi consigli su come divenntare scrittore 🙂
    spero che l’ispirazione/bulbo che è nella mia testa arrivi su carta/bit/sbocci 😉

  2. Cara Miki… Hai scelto un argomento veramente molto spazioso ed apprezzato da tutti noi giovani lettori. Forse, alcuni dei miei dubbi sono stati finalmente chiariti… Ma, purtroppo, la mia sete di risposte non si è ancora attenuata del tutto, è davvero molto difficile che io non aggiunga qualcosa dopo aver letto un brano come questo. E io non posso certo andarmene via così, con un banale saluto di ringraziamento per il nuovo post, non è vero :-P?
    Quest’estate, finalmente a riparo dalle stressanti e continue verifiche della scuola, io e la mia famiglia abbiamo deciso di andarcene un po’ in montagna per rilassarci un po’ ed abbandonare per qualche settimana la nostra vita movimentata (si, proprio come faceva la nostra cara Milla :-)!). Così, tra i paesaggi mozzafiato delle Dolomiti e le nostre cartoline spedite ai parenti, non ho potuto fare a meno di cominciare a fantasticare con la mente… Ammetto che mi succede molto spesso e, a volte, non riesco neanche a sentire mamma che mi chiama per la cena, però quel giorno è stato diverso, più forte e, finalmente, dopo tanto tempo, ho trovato l’ispirazione che ha riacceso in me la tenue luce di un vecchio sogno in cui credevo di non sperare più. La sera, con il cuore che batteva a mille, sono uscita sul davanzale dell’albergo e ho cominciato ha buttar giù le prime righe del mio racconto. Ero così felice all’idea di poter tornare a scrivere qualcosa che non fosse un tema per la scuola, ho una lettera per la mia migliore amica… Quella sarebbe stata una storia tutta mia, in cui avrei potuto rifugiarmi ogni volta che volevo, senza timori né paure, mentre la mia fantasia di bambina piccola riprendeva di nuovo il volo verso mondi lontani e sconosciuti, in cui nessuno oltre ai miei personaggi sarebbe mai potuto arrivare.
    Continuai così per qualche mese, ma il lavoro era tanto e il tempo troppo poco perché potessi dedicare al mio libro la pazienza che desideravo. La mattina gli allenamenti in piscina, due volte alla settimana in palestra, i compiti per le vacanze che i professori non ci avevano di certo risparmiato… Alla fine, non ci fu più spazio per la mia storia e l’inizio della scuola fu la fine della mia avventura in quel mondo…
    Vorrei tanto ricominciare a scrivere, magari ripartendo proprio da quella storia a cui tanto tempo fa avevo dato forma, però ho paura. Ho paura di deludere di nuovo me stessa, non riuscire mai a realizzare il mio sogno…
    So che il tempo non mi basterà e che ogni volta che accenderò di nuovo il computer non sarà più per scrivere il mio libro, magari darò una sbirciatina agli amici su Skype, farò qualche ricerca per scuola, oppure rovisterò tra i tuoi post per partecipare anch’io con un commento. Chissà…
    Eppure a volte ne sento davvero il bisogno di tornare a viaggiare tra quelle pagine e sono triste al pensiero di non poterlo più fare. Vorrei tanto rendere felice qualche altro giovane ragazzo, proprio come voi scrittori fate con dei lettori appassionati come noi. Non so se però sono all’altezza di farlo…

    1. Scusami se mi intrometto nelle tue riflessioni, ma penso che se continui a porti degli interrogativi e basta non raggiungerai mai nulla di concreto. Anche io ho diversi problemi nello scrivere la mia storia, primo tra tutti quello di essere incostante, ma se adesso, presa dai dubbi, smettessi completamente di scrivere… penso che almeno qualcosa mancherebbe nella mia vita. Allora forse è il caso di riprenderesi e di ridurre ( non smettere ) le tue visite su Skype e, sempre che la tua aspirazione sia seria, pensare un po’ di più al tuo racconto.
      Questo secondo me, poi la decisione è tua.
      Se io fossi in te… bè riprenderei a fare quello che più mi piace. Se questo è ciò che ti piace fare, non aspettare che sia qualcun altro a giudicarti. Farsi delle domande serve a migliorarsi, non a fermarsi… no? In ogni caso, se proprio ne hai bisogno, ti consiglio, secondo la mia modestissima opinione, di farti le domande dopo che avrai terminato quantomeno una prima stesura.
      Sarò contenta se quello che ti ho detto ti sarà d’aiuto…

  3. Guarda, ti devo dare pienamente ragione… Anche se il mio consiglio è: scrivete sempre tutto! Non il libro ovviamente, nè in quei lampi di genioo le vostre idee… Nel senso, parlando dell’ambientazione e delle sue regole… Ecco, scrivetele. Anche due righe su un foglio insulso XD
    Lo dico perchè anni fa inventai una storia… Un mondo… Poi accantonai la cosa certa di ritrovarla, perchè non avevo tempo (come sempre). E poi… Puff. Sparito o..o nella mia mente sono rimaste solo poche immagini, pochi episodi slacciati fra loro di quel libro…
    Così da quel giorno in poi non ho più fatto quell’errore u.u se invento un mondo, o una storia, segno tutto… Sia le regole fondamentali che la trama con i collegamenti logici fra i vari episodi chiave… Beh, spero di aver aiutato anch’io qualcuno XD

  4. Condivido pienamente Miki …e mi fa piacere sapere che anche gli scrittori a volte si dedicano ad occupazioni meno nobili 😉
    E’ un problema che riguarda anche molti eroi senza macchia…difficile identificarsi con qualcuno che non ha bisogno di dormire, mangiare o “altro”…

  5. @dragologo: Bè, non so se siano utili, ma anche per chi non scrive o non vorrebbe scrivere toglie qualche curiosità su come vedano la luce i libri… a quel che ho capito molti lettori sono comunque curiosi!

    @Ginene: Non ‘mettere il carro davanti ai buoi‘! Non devi scrivere per “rendere felici i giovani lettori“… ma per divertirti tu. E, forse ti dico qualcosa che già saprai, ma la maggior parte degli aspiranti scrittori fa proprio come te… comincia per divertimento o curiosità e poi quando il gioco si fa duro accantona tutto e lascia perdere. Il più delle volte solo perché comincia a pensare troppo presto a quello che sarà del libro, prima ancora che il libro sia finito, più o meno intorno a pagina 100. Hai detto, e cito, “Ero così felice all’idea di poter tornare a scrivere qualcosa che non fosse un tema per la scuola, ho una lettera per la mia migliore amica” e (a parte la ‘ho’ con un’acca che non doveva esserci!) hai fotografato perfettamente, forse senza rendertene conto, quello che per te deve essere scrivere. E sottolineo il deve, perché dovrebbe essere così per tutti i giovanissimi scrittori (e non solo). Qualcosa che, senza obblighi, nè verso gli altri nè verso eventuali possibili scintillanti futuri, ti rende felice. Punto. Nothing else! Poi se ci sono delle qualità verranno fuori, non temere, e magari daranno il via a delle possibilità, ma non accade sempre quindi ‘non mettere il carro avanti ai buoi’!

    @Mitsuki
    : Sono certa di sì… anche quello è un ottimo consiglio. Appuntatevi tutto e poi potrete riprendere le cose anche ad anni di distanza, magari le cambierete e magari no, ma almeno sarete sicuri di non aver buttato via un bel seme!

    @Aramis: Senza macchia poi non c’è nessuno, o sbaglio? Men che meno senza paura! Comunque le occupazioni senza infamia nè lode (comprese quelle sgradevoli ma necessarie) occupano un bel po’ di tempo… :mrgreen: Di tutti!!!! Hehehe!

  6. Non vorrei sembrare spaldo ma,io non conosco il significato della parola “dimenticare un racconto”!
    Io se mi viene una ispirazione la sviluppo,la modifico,per renderla più verosimile,ma non mai,lo metto su carta.
    Ho una memoria di ferro,credo,è mi basta rovistare nel cassetto della mia mente è posso trovare un racconto che ho iniziato anche prima di andare alle elementari!,forse esagero.
    Ma poi c’è un problema nello scrivere una mia fantasia. Mia madre!,se faccio un racconto lei lo prenderebbe,ne farebbbe una copia persona è poi lo direbbe a tutti i parenti,mi da un fastidio quando fa cosi! >=(
    quindi devo tenere tutto a mente,il problema è che avvolto mi scordo delle cose di scuola. 😀

  7. Hai perfettamente ragione, cara Miki, di certo non ce la farei mai a trainare quel carro, non da sola… Scrivo per isolarmi dal mondo, per riflettere in solitudine, per far guarire le ferite della giornata, però vorrei tanto che, un giorno, questa mia passione diventi qualcosa di più, magari da poter condividere con chi come me ama fantasticare verso mondi lontani e sconosciuti. Forse, qualcuno imparerà ad apprezzare il mio modo di comunicare…
    Chi lo sa se la fortuna sarà dalla mia parte?
    Per il momento, come hai detto tu, è importante che lo faccia per me, per rendermi felice e di questo ne ero certa anche prima. Poi, chissà, forse le qualità spunteranno fuori piano piano… ancora ho tempo per crescere e scrivere il mio futuro. Comunque, era ovvio che per il momento come scrittrice avrei potuto fare poco e niente, probabilmente sarei stata anche poco credibile. Beato Christopher Paolini che a 15 anni c’è già riuscito e per di più anche accompagnato da così tanto successo! Però dubito che abbia fatto tutto da solo, forse qualche appoggietto ce l’aveva pure lui… no? 😛
    Per quanto riguarda gli aspiranti scrittori, sono molto sollevata al sapere di non essere la sola ad accantonare tutto, pensando a quanto sono stata stupida nel credere di poter concludere una tale impresa. Allora non sono l’unica bambocciona al mondo, eh? Dimmi, a te è mai capitato?

    P.S. Mia colpa, mia colpa… se avesse visto la o con l’acca la mia prof di italiano! Però posso assicurarti che a Grammatica me la cavo molto bene.
    Piccolo errore di distrazione :-)!!!

  8. @dragologo: beato te! Purtroppo per me non è così -.-” cioè comunque non è che non ricordi proprio niente del mio libro… Come ho già detto, le scene fondamentali, però “slacciate” fra loro… Volendo e pensandoci potrei pure ricollegarle (ovviamente ne verrebbe fuori qualcosa di diverso da quello che avevo pensato in origine), anche se fortuna vuole che io abbia un migliore amico come te, quindi nel caso in cui volessi riscrivere la storia basterebbe chiedere a lui XD
    Ma per ora ho già altre mille idee e tempo zero, quindi… Tutto è rimandato! Non vedo l’ora di finire questa maledetta università…

  9. @dragologo: Bravo, sei un computer vivente! Io invece vivo di appunti… anche se sono così strambi che sembrano in codice e probabilmente chiunque altro a parte me dovrebbe decodificarli… sono utilissimi, soprattutto quando hai tante idee che ti frullano per la testa. E li trovo utili soprattutto per metterci ordine, nei cassetti mentali!
    Ah, le mamme! Sempre così orgogliose!
    PS: solo per curiosità… spaldo era per ‘spavaldo’? Perché mi ha lasciato un attimo perplessa… 😉

    @Ginene: Ehi, un po’ di fortuna ci vuole, per essere estratti e capitare sulla scrivania della persona giusta. Non puntare tutto su quella, però, perché la maggior parte del lavoro è quanto di più lontano dalla fortuna esista! Quanto alla tua domanda… anche quando ho iniziato a scribacchiare non pensavo nemmeno a finire un racconto figuriamoci un intero libro! E non so quanto meraviglioso, a parte la soddisfazione del momento, possa essere vedersi pubblicati a 15 anni… porta con sé un sacco di responsabilità e cose che non ci si aspetta di dover affrontare a quell’età. Non si è spesso ancora maturi e si rischia di farsi schiacciare dalle proporzioni dell’impresa. O almeno io la penso così… Atlante che sorregge il cielo sulle spalle…

    @Mitsuki: Ah, gli esami… che faticaccia!

  10. Scusami Miki. Avvolte le lettere mi volano via è non le scrivo per errore! 😉

    @Mitsuki:Ti augoro buona fortuna negli esame è poi ti dico che,nella memoria sono un grande amico. Ma nel resto non sono molto amicone,come nel passegiare in giro per le strade di notte,pero i segreti li posso portare anche nella tomba!,sto esagerando.

    @Ginene:c’è uno scrittore che a solo 15 anni,è il mio sogno diventare uno scrittore da giovane! ma forse le responsabilita mi spezzerebbero la schiena,come dici tu Miki.

    1. Lo penso anch’io… Il troppo successo ha un’età così giovane può fare anche male.

      1. Cavolo! Ho litigato con l’acca un’altra volta…
        Pardon!!! 😉

  11. Verissimo, cara Miki! Infatti non ci avrei mai sperato…
    Inoltre, non credo che la mia personalità del tutto introversa e solitaria avrebbe retto il colpo… Forse è giusto che sia così.
    Magari quando avrò un po’ più d’esperienza e il mio cuore imparerà a riconoscere il bene dal male (anche se nessuno è così perfetto da riuscirci pienamente)…
    Solo allora capirò che strada intraprendere. Nel frattempo, mi appresto ad esercitarmi un po’ con la tastiera del pc, così, forse, quando sarà il momento, chissà se gli appunti che ho scritto per anni potranno diventare qualcosa di più?
    Lo spero tanto…
    Per adesso, mi limito a leggere qualche libro che tenga la mia fantasia ben allenata. Poi, vedrò quando utilizzarla…
    Grazie tante!!! 🙂

  12. Da quanto tempo non venivo sul blogg!!! Buon anno a tutti! In ritardo ovviamente, come si confà a una come me.
    dunque. Non solo ti do ragione ma devo dirti che avevo già fatto tutte queste cose ancora prima di leggere!! è la tua influenza positiva!!.
    Comunque. Scrivere è un divertimento. Devo dire che non mi dispiacerebbe essere pubblicata (diciamo pure che sarebbe davvero forte!) Però non è la cosa più importante! Ho letto i commenti e, ho notato Christopher Paolini. Bhè, che dire? Un chiaro esempio di fortuna io direi (oltre che di bravura, certo!!). D’accordo con Mitsuki, nel primo commento in alto, di scrivere tutto anche una riga o due. Dovreste vedere i miei appunti!! La metà sono scritti su fazzoletti (puliti ovviamente) o su pagine strappate! Molti me li scrivevo sulle mani, appena mi venivano in mente e se non avevo altro su cui scrivere! Colpa della mia memoria a breve termine, un secondo dopo aver avuto un’idea me ne dimentico che volete farci?
    In ogni caso, cara Miki, se possibile, io mi sto facendo anche troppe domande sul mondo in cui voglio ambientare il mio libro. Per intenderci, è un urban fantasy, quindi il mondo è il nostro, però c’è tutto un altro mondo nascosto, per così dire, senza anticipare nulla a nessuno. Come dicevo mi sto facendo troppe domande!! Insomma sto creando qualcosa che non mi entra più nella carta, definendo anche nei dettagli più minuscoli e impercettibili, cosa che non metterò assolutamente nel libro!! Quindi boh, credo il mio problema sia un altro! 🙂
    Sempre guardando i commenti, posso dire che io faccio parte del club, “arrivati a 100 pagine arrivederci e grazie” però di solito mi riprendo! Insomma è la quinta volta che tento (lo so sono una persona tenace) però è davvero difficile riuscire a finire la storia una volta per tutte! Specialmente perchè di solito scrivi (almeno così succede a me) di getto, l’inizio (dopo aver sconfitto quel mostro dell’incipit!) ma a un certo punto inevitabilmente lanci un’occhio al passato e ti sembra che tutto ciò che hai scritto sia incredibilmente…. non so… sbagliato o comunque insoddisfacente! La sfida più grande è provare a continuare. E per il momento io la sto perdendo. Però non m’importa. Le diecimila varianti che ho scritto di questa storia hanno sempre la stessa trama di base (forse vuol dire che è una buona trama, chi può dirlo?) e anche se di tanto in tanto mi viene voglia di cancellare tutto provo a resistere.
    In realtà ci sono troppo affezionata, per le risate che mi faccio da sola su quello che scrivo e per la suspence che mi auto-comunico! (seconda voi questa è una cosa normale? ù-ù).
    Bene, adesso basta, ti ho scritto un poema! 😀
    Ciao Ciao e grazie per i preziosi consigli!!
    P.S. Aspetto la seconda parte!!

  13. @dragologo: Non preoccuparti! Volevo solo sapere se avevo riempito bene i ‘puntini’ o no. Hai presente? Come in quei giochi in cui mancano delle lettere… 😀 Quanto al diventare scrittore da giovanissimo è un bel sogno… io ho solo detto che è più difficile da vivere (anche la parte che dall’esterno sembra bellissima) di quello che si può immaginare a quell’età, ma fai sempre in tempo!

    @Ginene: Buon divertimento, allora!

    @Alic: Bè, la memoria a breve termine… è una cosa alla Dori, hai presente? A volte mi sento così anch’io… blip, blip… anche e soprattutto quando sono così concentrata sul lavoro che mi perdo metà delle cose che la gente mi dice. Argh!
    Quanto allo smarrirsi nei dettagli succede, ma tu allarga sempre più il grafico senza sentirti troppo pressata. Vedrai che a un certo punto le cose prendono posto da sole (per così dire) nella tua testa e nel libro mano a mano che lo scrivi. Succede solo se lasci riposare la storia e lievitare il racconto, però. Solo così verrà da sé quello che è importante dire (per te) e quello che si può tagliare o ignorare ai fini della storia. Con il tagliato, spesso si può scrivere un’altra storia, poi, quindi nulla viene gettato via! 😉

  14. Allora provero a non lasciare puntini vuoti quando scrivo. 🙂

  15. Grazie per i consigli! 😀 Si mi ci vedo proprio in Dori!! ^_^ 😛

  16. Divertimento…? Si, lo credo proprio. Almeno per me…
    Non so quanto mamma si divertirà ogni giorno ad urlarmi di piantarla e venire a cena prima che gli altri abbiano già finito! Però… forse ne vale la pena!
    Ancora grazie 🙂

  17. ciao miki! (nn far caso al punto esclamativo…sn sempre troppo esuberante)
    Grazie 1000 per i tuoi consigli e,sono arci-convinta,serviranno come l’ossigeno,davvero!
    Sai,hai perfettamente ragione…spesso siamo pieni di idee,tanto che pensiamo già ad un finale promettente e,a quel punto,buttiamo giù tutto su fogli volanti e siamo…bè,sì…felici…
    Il problema è che quando vado a dargli uno sguardo veloce (almeno,questo vale per me)…nn sn soddisfatta del mio lavoro(mi capita sempre…il fatto è che,nn so,nn ho piena fiducia in me…) e quindi smetto…mi puoi dare un piccolo consiglio in più?Come posso imparare ad apprezzarmi e ad amare ciò che faccio?

  18. @seiren: Ehm… tu non chiedi un consiglio per scrivere (che già sarebbe difficilissimo dare), chiedi quasi una filosofia di vita! 😉 Non credo di essere in grado di dirti come puoi fare ‘ad apprezzarti e amare ciò che fai‘ se non dicendoti che è importante che tu conosca te stessa, cresca un po’ e impari a capire come ‘funzioni’. Prenditi un po’ di tempo quando fai le cose.
    Cerca di capire perché ti piace farle e come ti piacciono fatte (cosa che puoi scoprire solo perdendoci tempo). Lavora per arrivarci, a quel risultato che ti piacerebbe di più… L’entusiasmo iniziale è bellissimo ma se poi svanisce subito non lascia nulla, mentre c’è una parte molto bella del lavoro (di ogni lavoro), anche dopo l’entusiasmo iniziale, posso assicurartelo. Devi solo scoprirla.

  19. Grazie miki!=)
    Credo che tu abbia ragione…
    Cmq grazie per avermi risposto!=)
    Saluti

  20. Molto interessante Miki! E condivido ciò che dici… per quanto mi riguarda spesso mi vengono delle idee, che annoto sempre su un quaderno, a volte anche troppe! Ma molte di queste rimangono solo idee, non riesco a svilupparle oltre e a farne una trama solida. A volte le riprendo dopo molto tempo e, in un modo misterioso, prendono il volo, diventano una storia completa e magari alla fine anche un libro! A volte restano lì dove sono e me ne vengono altre che invece riesco a portare avanti. Insomma… l’ispirazione non basta, Ci vuole duro lavoro. Ma a volte non basta nemmeno quello e devo cambiare idea 😉

  21. Eh, già… quanta verità! :mrgreen: Ma dopo tutto è il bello della sfida, credo… almeno per me!

  22. Sì sì! Anche per me 🙂

  23. E’ verissimo Miki, io non mi sono mai annotata niente, nè ambientazioni nè ecc. Ho iniziato da poco a descrivere i personaggi un po’ alla meglio, e ho visto che mi aiutava moltissimo,perciò vorrei iniziare a descriverli meglio e ad aggiungervi anche ambientazioni,vegetazioni …

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