La parte più difficile

Forse non mi crederete ma la parte più difficile dello scrivere un libro per me è la… correzione delle bozze. Ogni volta che mi trovo a dover fare questo lavoro, probabilmente solo per la mia ancora (scarsa) esperienza in materia, mi convinco sempre di più che sia così.

Oh, non è perché si scovano i difetti o perché si deve ritoccare il testo, quella è la parte ‘facile’ e ‘dovuta’. Necessaria e indispensabile. Lo si sa sin dall’inizio e non è niente di più di quello che si fa normalmente quando si scrive, con il vantaggio di potersi giovare di un occhio esterno, poi! Se dipendesse da me, inoltre, sappiate che non smetterei mai di correggere…

C’è però la consapevolezza che, dopo aver corretto le bozze (prima, seconda, n-ma versione che sia), si andrà in stampa e allora non si potranno più modificare gli errori/orrori… in secondo luogo, cosa non meno importante, c’è il fatto che in una buona correzione occorre fare in modo di non smarrire il racconto. Soprattutto il modo in cui è stato narrato. So benissimo che in definitiva ognuno dei lettori avrà comunque, poi, un’impressione diversa del risultato (e così è giusto che sia perché ogni libro diventa, in un certo senso, di chi lo legge!), ma la scelta di parole ecc ecc resta importante anche quando non sembra!

Tagliare può essere facile o difficile… il punto cruciale è riuscire a ricucire i lembi dell’abito in modo che il rammendo non si noti o, addirittura, valorizzandolo e facendolo apparire come un dettaglio in più!

Raccordare due tubi tagliati non sempre è agevole. Ci possono essere perdite oppure si possono causare future ostruzioni… A volte a turbarmi è soltanto il fatto che un solo semplice taglio interrompe la linea di narrazione, anche quando è più che necessario. La inceppa o blocca la strada.

E così quella linea va ritrovata e pazientemente ripresa.

Per questo la correzione è così difficile.

Si può scrivere un libro in un mese, colti da quella che chiamo ‘tempesta di parole’ o si può impiegare più tempo e viaggiare più lentamente: dipenderà dalla storia. Ma la correzione sarà sempre complessa se non si vuol annodare tutto in modo inestricabile.

Per questo a volte ho l’impressione che sia un’operazione ancor più complessa dello scrivere la storia!

Alla prossima!

10 risposte a “La parte più difficile”

  1. …ed eccomi di nuovo quive XD ti ero mancato, dì la verità XD
    se hai tutte queste difficoltà potresti mandarmi aggratis la bozza della scacchiera 2… naturalmente lo faccio per alleggerirti il lavoro, mica per interesse, he!

  2. Anche io molto spesso quando mi metto a correggere le bozze che ho scritto mi trovo in questa spiacevole situazione: se rileggessi venticinque volte di fila le quattro righe buttate giù io ci troverei ogni volta un qualche orrore da corregere, arrivando alcune volte al punto che, una volta finito di correggere il mio testo, mi trovo davanti agli occhi un racconto dallo stile di narrazione completamente diverso rispetto quella che avrei voluto impartirgli all’inizio e allora mi rimetto dinuovo lì a correggere e riscrvere, nei casi buoni, quando va male mi girano le scatole e cancello tutto XD Soprattutto odio le ridondanze: più ne correggo, più ne ritrovo e più mi innervosisco!

  3. Mi sa che in questo periodo stai correggendo bozze… Coraggio !

  4. Che io stia correggendo o abbia finito di correggere bozze? Come avete fatto a capirlo????!!!! Chi ve l’ha detto…???? 😀

    Bè, il lavoro è complicato ma alla fine merita, almeno spero, quindi… l’unica cosa che posso dirti, Moko, è che secondo me a un certo punto bisogna rassegnarsi! Quello che esce fuori quando si racconta la storia non è quasi mai una roba che ricalca perfettamente l’idea primigenia. Almeno per me. A volte il risultato è solo diverso, non più brutto, a volte invece è persino migliore (come a volte è peggiore e va buttato via senza scrupoli!)
    Posso suggerire una cosa? Prova a lasciare da parte il racconto per un po’ prima di rileggerlo… a me è utile… 😉 dopo si vedono un sacco di cose e senza essere influenzati dallo stato d’animo di chi ha appena scritto!

    XD Eh, sono ancora indietro, iri, per leggere delle eventuali bozze… ma scribacchio e scribacchio! Anzi, se continuo così verrà un papiro di dimensioni esorbitanti! Ehm… vedrò di contenermi…

  5. Miki non preoccuparti.. da quel che ho potuto constatare, mi sembra ti riesca piuttosto bene la correzione delle bozze!! la parte più difficile, comunque, è tagliare: hai veramente la sensazione che una parte di storia stia scivolando via. Leggi il testo, capisci che è noioso, poi cancelli due righe di numero e ti dici “diamine, e se fossero state proprio queste due righe a dare l’idea di quel che voglio esprimere??”. Poi ti ripeti che devi avere polso fermo ed andare fino in fondo. Cancelli due pagine senza pensarci una volta in più. =)

  6. Bè, ogni libro è un’avventura, anche nelle correzioni!
    A volte basta cambiare una parola ed è sufficiente a tagliar via i dieci righi che seguono, a volte bisogna spostare e aggiustare un po’ le scene… però a volte sostituire una parola fa perdere qualcosa e allora bisogna trovare un metodo alternativo…
    Insomma, boh? 😉

  7. Sei 1 mitooo!!!! sei bravissima!! Disegno mitici libri fantasticamentefantasmagorici 6 M-I-T-I-C-A!! altro che bozze e bozze!!!
    la tua fan n 1….. ADA!!
    P.S.
    Scusa l’eforia è che ho appena finito di ri-leggere i sette cardini e lo trovo ogni volta bellissimo!Cmnq io le bozze nn ce la faccio manco a riguardarle ho scritto un sacco di volte cose che mia madre giudica belle (Sarà l’effetto “ogni scarrafone è bello a mamma sua?!”) ma appena provo a rileggerlo straccio tutto e lo rifaccio…
    baci ancora da Ada (senza Leo questa volta…ww i campi estivi!!)

  8. Hai ragionissima Miki,
    Io ho finito un primo libro di una mia saga,e non sono ancora riuscita a ricorreggerlo correttamente.
    Ciao a tutti e a presto !

    1. Correggerlo correttamente… interessante!!!
      Prova a lasciarlo stare almeno qualche mese. E poi a rileggerlo, molte correzioni dovrebbero andare da sole.

  9. Ok Miki…grazie tante !
    Ciao a tutti e a presto !

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